Si è tenuto a Foligno il 24 e 25 novembre scorsi un seminario nazionale sulla figura di Carlo Carretto, fondatore dell’AIMC. Pubblichiamo il resoconto a cura di p. Giuseppe Oddone, assistente nazionale AIMC.
Il 24 ed il 25 novembre 2018 l’Associazione italiana dei maestri cattolici (AIMC) ha voluto onorare il proprio fondatore Carlo Carretto a trent’anni dalla morte (1988) con un convegno di studio e di approfondimento sulla sua ricca e complessa personalità. Sono state due giornate intense, nella pace e nella quiete della verde Umbria, nel profilo armonioso delle sue colline e montagne, ricoperte da una fitta vegetazione, anche se il cielo carico di nubi ed a tratti piovoso non ci ha permesso di gustare pienamente la bellezza del paesaggio.
Il primo momento significativo si è svolto a Spello all’Eremo di San Girolamo, ove Carlo visse di preghiera, di lavoro, di povertà e di accoglienza l’ultima parte della sua vita, ove morì ed è sepolto. Sulla sua tomba, ricoperta da una pietra rosa del Subasio, c’è solo il suo nome senza data di nascita e di morte, ad indicare che tutta la sua vicenda terrena è definitivamente nel mondo eterno di Dio, aldilà dal tempo della storia. Pregando qui, abbiamo ascoltato un passo delle sue “Lettere dal deserto”, che sottolineava il totale abbandono della sua vita alla volontà di Cristo Signore. Oggi l’eremo è sede dell’Azione Cattolica Italiana, della cui sezione giovanile, la GIAC, Carlo Carretto fu per tanti anni presidente e promotore.
Siamo andati poi ad Assisi per onorare San Francesco, che Carretto aveva preso a modello della sua spiritualità, cercando proprio una sede vicina al luogo ove il santo nacque e morì. Abbiamo pregato a Santa Maria degli Angeli, dove tu, o Francesco, raccomandasti ai tuoi eredi la donna tua più cara, Madonna Povertà (Dante), e “ dove incrociando a l’agonia le braccia, nudo giacesti sulla terra sola” (Carducci) e poi alla tomba del Santo nella basilica inferiore di Assisi.
In serata il presidente dell’AIMC ha presentato un cortometraggio da lui realizzato su Carretto “Cercatore di Dio” nelle varie fasi della sua vita: nella giovinezza e nell’impegno didattico e politico come cristiano, nella maturità come dirigente pieno di iniziative della GIAC; infine come consacrato tra i Piccoli Fratelli del Beato Charles de Foucauld, prima nel deserto di Algeria e poi in Italia, ove era rientrato per fondare la fraternità di Spello.
Domenica 25 novembre l’incontro di una trentina di partecipanti si è svolto nell’abbazia di Sassovivo, su uno sperone di montagna, a sei chilometri da Foligno. Ivi ha sede oggi la comunità dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld. L’anziano ma intellettualmente vivace P. Gian Carlo Sibilia, per tanti anni compagno e testimone della vita religiosa di fratel Carlo, ci ha raccontato diversi episodi per mettere in evidenza la bontà, l’accoglienza dei giovani, le sofferenze, il profondo viscerale amore alla Chiesa del suo maestro e confratello, nonostante le divergenze su alcune questioni di carattere politico. E’ intervenuto anche Luca Radi, dell’associazione pro Foligno, il cui papà fu uno dei più cari amici di Carlo, in continua corrispondenza epistolare con lui; lo aiutò concretamente a trovare una sede ed a stabilirsi nell’eremo di San Girolamo di Spello. La S. Messa nella festa di Cristo Re e la visita all’abbazia, alla Chiesa ed al magnifico chiostro romanico ha concluso il nostro incontro.
Un ringraziamento particolare va rivolto oltre che ai responsabili nazionali dell’AIMC, in particolare al presidente Giuseppe ed alla segretaria Ester, a Gianna Spitelli, presidente regionale AIMC dell’Umbria ed a Viola Battistini, presidente provinciale AIMC di Perugia. La loro disponibilità ed ospitalità è stata davvero “squisita”, sia nella sistemazione alla casa La Quiete di Foligno, sia nell’organizzare i vari spostamenti in macchina, sia nel farci gustare i raffinati dolci dell’Umbria.
Giuseppe Oddone, assistente nazionale AIMC