UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, insegnanti di religione: via al concorso straordinario

La firma del ministro Valditara sul provvedimento che mette in palio il 70% dei 6.400 posti a disposizione
22 Gennaio 2024

Dopo quello ordinario, via libera anche al concorso straordinario per gli insegnanti di Religione cattolica nelle scuole statali dall’infanzia alla secondaria superiore. Complessivamente, si tratta di circa 6.400 cattedre da assegnare. A vent’anni di distanza dall’ultimo concorso, si avviano così le procedure per l’assunzione di un buon numero di insegnanti, alcuni dei quali già in servizio da tempo. Il concorso straordinario, per cui il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto, è riservato a candidati, si legge in una nota del Ministero, «in possesso, congiuntamente, della certificazione di idoneità diocesana e con almeno trentasei mesi di servizio, anche non consecutivi, nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, oltre che dei titoli di qualificazione professionale previsti dall’Intesa con la Cei».

Questa procedura assegnerà il settanta per cento dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico 2022/25 e per gli anni successivi fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito. Secondo alcune ipotesi, il bando del concorso potrebbe essere pubblicato a febbraio, con le prove previste intorno a maggio. «Dopo vent’anni dall’ultimo concorso – conclude il comunicato del Ministero – si avvia così una fase di reclutamento a tempo indeterminato per l’insegnamento della religione cattolica che, nel portare a soluzione una situazione critica che interessa migliaia di persone, assicurerà stabilità e continuità didattica».

Per quanto riguarda, invece, il concorso ordinario, che assegnerà il restante 30 per cento dei posti, lo scorso 9 gennaio è stata firmata un’intesa dal ministro Valditara e dal presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi. Il concorso, si legge nel testo, «si articola in una prova scritta e una orale» e «accerta la preparazione dei candidati con riferimento alle materie ed alle competenze indicate dalla normativa vigente e dalle intese richiamate in premessa. L’articolazione, il punteggio ed i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli sono determinate dal bando di concorso, tenendo presente che tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica».

Atteso da molto tempo da migliaia di insegnanti di Religione, l’avvio delle procedure concorsuali «rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione del loro ruolo – sottolinea la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti –. Inoltre, il decreto riconosce le idoneità acquisite dagli insegnanti come vere e proprie abilitazioni all’insegnamento, formalizzando così la loro competenza e la loro professionalità. In questo modo – riprende Frassinetti – il Ministero dell’Istruzione riconosce l’esperienza di questi docenti e il valore del servizio che essi forniscono all’interno del sistema scolastico. Questa decisione si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del personale docente e di promozione della qualità dell’educazione nelle scuole italiane», conclude la Sottosegretaria.

Per la senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, componente della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento scuola del partito, si tratta di un «provvedimento storico», mentre per il senatore della Lega, Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e istruzione a Palazzo Madama, «si tutelano gli insegnanti precari e si garantisce continuità e stabilità a una figura formativa importante per gli studenti». E di «buona notizia» parla la deputata della Lega, Giorgia Latini, vicepresidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione. «Una buona notizia in primis per tutti i docenti precari e poi anche per le famiglie, che si vedono garantire un insegnamento, quello dei valori cristiani, in un momento in cui i ragazzi sembrano aver perso dei punti di riferimento valoriali, dall’amicizia al rispetto reciproco – spiega la parlamentare del Carroccio –. Siamo certi che questa nuova iniezione nella scuola italiana possa contribuire concretamente a contrastare il malessere interiore dei ragazzi».

Paolo Ferrario

Avvenire, 21 gennaio 2024

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)