Pene più severe per chi aggredisce presidi, insegnanti e collaboratori scolastici. Lo prevede il disegno di legge sulla sicurezza del personale scolastico, proposto dalla Lega, approvato in via definitiva dal Senato nel corso della seduta di ieri. La norma, che riguarda le manifestazioni di violenza nei confronti del personale scolastico degli studenti e dei loro familiari, è stata approvata con 88 voti a favore, nessuno contrario e 65 astenuti. Le opposizioni si sono astenute. «Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato – dichiara il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara –. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica».
Soddisfazione è espressa anche dalla sottosegretaria Paola Frassinetti, che ha seguito al Senato il provvedimento. «Dopo tanti episodi di intimidazione e violenza accaduti negli ultimi tempi, finalmente un segnale tangibile di tutela verso chi ogni giorno si impegna a educare i nostri giovani a scuola», sottolinea Frassinetti.
Come ha ricordato in aula la senatrice Ella Bucalo, componente della commissione Cultura e viceresponsabile del dipartimento Scuola di Fratelli d’Italia, «nel 2023 ci sono stati in tutto 36 casi di violenze e aggressioni ai danni di docenti e personale scolastico, quest’anno, con l’aggressione avvenuta a Parma, i casi salgono a 28. È evidente che sia venuto meno il patto educativo tra le famiglie e gli insegnanti». Di «bella pagina di storia per la scuola» parlano i parlamentari della Lega, Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e Istruzione a Palazzo Madama e Rossano Sasso, primo firmatario della pdl e capogruppo in commissione Cultura alla Camera. Mentre il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Cultura a palazzo Madama, Mario Occhiuto, ricorda che «questo provvedimento è anche un invito a riflettere sulle cause profonde che portano a tali gesti».
Soddisfazione è espressa dal sindacato dei presidi Dirigentiscuola («Misura che abbiamo appoggiato sin dal primo momento e che consideriamo urgente»), mentre i genitori del Moige temono che questo provvedimento «crei un clima da caccia alle streghe, dimenticando i tanti genitori corretti: siamo di fronte ad un fenomeno grave, ma che in termini percentuali è dello 0,03%», sottolinea il presidente Antonio Affinita. Nel Partito democratico, che si è astenuto sul provvedimento, «nessuno sottovaluta gli episodi di violenza che si verificano all’interno delle scuole», rilancia la senatrice Cecilia D’Elia. Secondo cui, però, «il diritto penale non è la soluzione di tutti i mali» e, «quando la politica si rivolge sempre e solo a questo strumento, non solo definisce una società del controllo e della disciplina, ma abdica al suo ruolo di comprensione, prevenzione, trasformazione, governo dei processi». Anche la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, si è astenuta, ribadendo che «abbiamo bisogno di investire in maniera strutturale sulla prevenzione delle aggressioni ai docenti, sul disagio giovanile e su un nuovo patto educativo». E la senatrice M5s Barbara Floridia attacca: «Questo provvedimento è una pura enunciazione di buoni intenti, ma chi conosce la scuola - al contrario di Giuseppe Valditara - sa che i programmi da soli sono nulla senza risorse». Oltre ad inasprire le pene per gli aggressori, il ddl istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico e introduce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione.
Paolo Ferrario
Avvenire, 29 febbraio 2024