UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I ragazzini di 13 e14 anni? A sorpresa amano l’Europa

Il 70% dei giovanissimi italiani ha «completa» o «molta» fiducia nell’Unione Europea e il 71%, se potesse, voterebbe alle prossime elezioni
24 Febbraio 2024

Sono italiani ma si sentono convintamente e orgogliosamente europei. I giovanissimi sorprendono ancora una volta e, a dispetto di una narrazione che li rappresenta impauriti e ripiegati su se stessi, gli studenti italiani di terza media (13-14 anni) si dimostrano persino più maturi della loro età e perfettamente in grado di percepire i mali della nostra società e i possibili rimedi. Si aggiungono nuovi particolari, all’indagine comparativa internazionale sull’educazione civica e alla cittadinanza Iea-Iccs 2022, i cui primi dati erano stati diffusi a fine novembre. Il rapporto Iccs analizza le modalità con cui i giovani sono preparati per il loro ruolo di cittadini. L’edizione 2022 rappresenta il terzo ciclo dello studio (il primo e il secondo ciclo si sono svolti rispettivamente nel 2009 e nel 2016) e affronta aspetti legati alla cittadinanza globale, allo sviluppo sostenibile, alla migrazione, ai cambiamenti dei sistemi politici tradizionali e all’uso delle tecnologie digitali per l’impegno civico. Ieri, l’università Lumsa, che ha curato la parte italiana della ricerca insieme all’Invalsi, ha presentato i nuovi dati dell’indagine coordinata da Valeria Damiani, professore associato di Pedagogia sperimentale, con Gabriella Agrusti, ordinario di Pedagogia sperimentale.

Dallo studio emerge che è del 70% la percentuale degli studenti italiani di terza media che hanno completa (o molta) fiducia nel Parlamento Europeo un dato che però è in diminuzione: nel 2016 la percentuale era del 75% e del 79% nel 2009. Il dato medio europeo è comunque molto più basso e si ferma al 62%. Buona ma in forte flessione anche la percentuale dei quattordicenni che hanno completa (o molta) fiducia nella Commissione Europea: è del 68% secondo lo studio attuale ma era del 75% nel 2016 ed anche nel 2009; il dato medio europeo è del 61%.

La percentuale di studenti che voterebbero, se potessero, alle elezioni nazionali è dell’84% contro il 90% del 2016 e l’88% (2009); il dato medio europeo dell’attuale indagine si ferma al 77%. Infine, la percentuale degli studenti italiani che voterebbero, se potessero, alle elezioni europee è del 71% (studio attuale) contro l’82% (2016) e il 78% (2009); dato medio europeo attuale è del 61%. Per i giovani italiani, l’Europa è anche un «luogo sicuro in cui vivere». Tuttavia molti studenti dei vari Paesi hanno anche espresso pareri negativi nei confronti di caratteristiche specifiche relative al funzionamento dell’Ue, in particolare per quanto riguarda l’iniqua distribuzione del potere tra gli Stati membri, con una percepita predominanza degli Stati membri più ricchi (72%), gli alti costi delle istituzioni dell’Ue (68%) e la lunghezza dei processi legislativi (68%).

Come si vede, i ragazzi hanno le idee chiare anche rispetto alle cose che non vanno e che vorrebbero cambiare. Innanzitutto, il 68% degli studenti italiani sente discriminate le donne, contro il dato medio europeo del 61%; discriminazioni verso i giovani ci sono per il 44%, contro il dato medio europeo del 49%; sale all’81% la percezione di discriminazioni ai danni dei poveri; la media europea è più bassa, pari al 73%. Le minoranze religiose sono discriminate per il 61% dei 1314enni italiani, come il dato medio europeo, al 60%; anche le persone con disabilità sono discriminate per il 73% dei giovanissimi italiani (dato medio europeo 66%); gli anziani sono vittime di discriminazioni per il 30% dei quattordicenni (media europea 38%). Per la quasi totalità dei 13-14enni, il 90% gli immigrati sono discriminati, inferiore il dato medio europeo, al 73%. Chi ha un’opinione politica differente da quella della maggioranza, inoltre, è discriminato per il 54% del campione (56% la media Ue). Fortemente sentita, dall’89% del campione, è la discriminazione nei confronti dei membri della comunità Lgbt (dato medio europeo 80%); così come per le persone di origine africana, per l’84% (dato medio europeo 70%) e per le persone che appartengono a gruppi di minoranza etnica: 71% (dato medio europeo 61%). Anche per questa ragione, infine, il 54% degli studenti italiani si aspetta che ci sarà un aumento del razzismo, mentre in Europa il dato medio si ferma al 47%. E ancora. Il 60% dei 14enni si aspetta che il terrorismo sarà una minaccia ovunque in Europa (dato medio europeo 51%). Sul versante sociale, il 63% degli italiani si aspetta un aumento della povertà e della disoccupazione in Europa (dato medio europeo 59%), il 71% teme che la politica sarà sempre più influenzata da piccoli gruppi di persone ricche (dato medio europeo 66%) e il 54% degli studenti italiani si aspetta che ci sarà una crescita dell’intolleranza religiosa, in linea con il dato medio europeo del 55%.

Paolo Ferrario

Avvenire, 23 febbraio 2024