UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Con Avvenire in classe per “leggere” la realtà

Il direttore dell’ufficio scuola e Irc della Diocesi di Novara: il quotidiano letto con gli studenti è un valore aggiunto
30 Ottobre 2023

Sulla cattedra ci vuole Avvenire. Sì, perché per insegnare, oggi, occorrono strumenti capaci di dare una chiave di lettura della realtà. Non distorta. Di approfondimento. Dalle forti radici. Di prospettiva. Andare in classe non solo con il libro sotto braccio è ciò che ci permette di dare valore aggiunto. Come se il giornale, che un mio professore di scuola media soprannominava «il libro del giorno», fosse un “quaderno operativo”. Proprio per questo continuo a sostenere (e a proporre) che tutti i docenti di religione si abbonino e traggano spunto dai temi proposti sulle colonne del “nostro” giornale per avviare discussioni, dialogo, approfondimento. Partendo dal presupposto che è a scuola che si crescono le nuove generazioni. E lì che si appassionano i ragazzi al futuro. Tra loro, magari, siederanno un futuro sindaco o amministratore e, perché no, anche un presidente della Repubblica. Non possiamo giocare al ribasso: ancor più in un momento storico così difficile. Che ci chiede di cogliere tutte le opportunità. E quale più straordinaria di questa, l’ora di religione, nata da una scelta di libertà, durante la quale ognuno gioca la sua libertà.

Certo, tutto ciò non si può fare senza gli strumenti giusti. Pensiamo alla guerra, ai temi di politica interna ed estera, agli approfondimenti culturali. E alle fake news, dalle quali tutti vogliamo stare a distanza salvo poi riceverle in una notifica del cellulare.

Avvenire c’è. E’ puntuale, dettagliato. Apre la mente. Ciò che ci vuole per un’ora di religione di questi tempi: uno spazio che trova fondamento nella «importanza che la dimensione religiosa ha nella formazione integrale della persona» e nel «ruolo ineguagliabile del cristianesimo» nella costruzione della società, come amava dire il cardinale Bagnasco. Vogliamo dirla più laicamente? «La preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico». Parola di Hegel. I giornali vanno letti perché sono lo specchio del mondo in cui viviamo. E, se vogliamo che servano davvero, dobbiamo leggerli in compagnia. Non approfittare dell’ora di religione cattolica a scuola sarebbe un peccato.

Paolo Usellini, Preside scuole Sacro Cuore Novara e direttore Ufficio scuola Diocesi di Novara

Avvenire, 24 ottobre 2023