UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Gli studenti di Ceccano a dialogo con mons. Spreafico

Nell’aula magna del liceo scientifico, l’invito del presule ai ragazzi: «Imparate a capire la realtà: pensate, leggete, informatevi»
3 Aprile 2023

L’aula magna “Francesco Alviti” del liceo scientifico e linguistico di Ceccano ha ospitato nei giorni scorsi l’incontro del vescovo Ambrogio Spreafico con gli studenti delle scuole superiori della città. A moderare l’incontro è stato Pietro Alviti, presidente diocesano dell’Azione cattolica. In apertura Spreafico ha ricordato l’inchiesta fatta dalla diocesi con gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado del territorio. Sono state registrate oltre tremila risposte. «Molti non frequentano abitualmente la Chiesa, se non in momenti eccezionali - ha sintetizzato il vescovo - ma nel questionario c’era una domanda in cui si chiedeva se aderirebbero a una parrocchia o a un’associazione se queste proponessero di fare qualcosa per gli altri. Più del 50% hanno risposto di sì. Quindi dobbiamo uscire dagli schemi, avvicinare gli altri a un modo di vivere fraterno, solidale, attento alle sofferenze e ai bisogni degli altri».

Ascolto e dialogo sono stati due termini ricorrenti. Perchè in un mondo in cui ci si parla addosso è importante imparare ad ascoltare gli altri. «I giovani hanno bisogno di essere ascoltati– ha sottolineato il vescovo –. Tante volte noi li giudichiamo, ma non li capiamo perché non li ascoltiamo. È tutta una catena per cui alla fine diventa difficile vivere insieme». Per questo, prima di ascoltare i giovani e dargli risposte, ha incoraggiato tutti a «imparare a capire la realtà– si è rivolto alla sala gremita di docenti e studenti –perché non bastano le cinque news che il cellulare manda ogni giorno, per capire il mondo. Bisogna pensare, riflettere, leggere le cose vere, informarsi». Capire il mondo è anche il modo per comprendere l’importanza di vivere tutti insieme, senza violenza. «Bisogna imparare a vivere nel mondo. Siamo troppo provinciali. Non si può più pensare individualmente. I tempi dell’io sono finiti. Se uno pensa di vivere il suo io per sé stesso, mi dispiace. Noi siamo connessi nella vita». Ha poi citato l’omicidio di Alatri, dove è morto il giovane Thomas Bricca, ha parlato della Guerra in Ucraina e della questione dei migranti.

Accompagnati dai loro docenti i ragazzi del liceo, dell’Istituto tecnico economico e dell’Ipsseoa Istituto alberghiero hanno rivolto al presule tante domande, in un confronto libero e franco. Domande complesse, ma anche qualche curiosità, negli interventi degli studenti di diverse origini e religioni.

Avvenire Lazio Sette, 2 aprile 2023