UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

I giovani e la fede, un rapporto difficile

Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, ha incontrato gli insegnanti di religione della diocesi al termine dell’anno scolastico
9 Giugno 2022

Un altro anno scolastico giunge al capolinea ed è di nuovo tempo di bilanci anche per la Chiesa in relazione alla sua modalità di presenza dentro il variegato e complicato mondo educativo, che rimane luogo imprescindibile per la testimonianza e l’impegno dei cristiani e per un’efficace incontro tra fede e cultura. Una buona occasione per fare il punto della situazione in riferimento alla nostra Chiesa locale e al suo servizio al territorio, è stato l’incontro tra il vescovo Ambrogio Spreafico e i docenti di Religione della diocesi, riuniti in assemblea nei giorni scorsi presso l’Auditorium diocesano di Frosinone.

Un momento denso di riflessioni e sollecitazioni, quello tra monsignor Spreafico e gli insegnanti, perché imperniato sulla lettura e l’interpretazione dei risultati emersi dall’indagine sul rapporto tra alunni e Chiesa che, nell’ambito del percorso sinodale della comunità ecclesiale, è stata condotta nelle scuole di ogni ordine e grado della diocesi proprio grazie alla mediazione dei docenti di religione. Attraverso un questionario anonimo, approntato dalla Commissione Scuola diocesana, è stato possibile ricevere oltre 3mila risposte da bambini, ragazzi e adolescenti che forniscono uno spaccato davvero interessante di quello che nella fascia d’età dai 6 ai 19 anni si pensa della Chiesa, in riferimento principalmente alla sua dimensione più vicina alla gente, quella della parrocchia.

È stato il professor Giovanni Guglielmi, direttore dell’Ufficio Scuola, a presentare in sintesi i risultati più rilevanti del sondaggio, che ha costituito un importante strumento di ascolto delle sensibilità, delle attese e delle istanze che salgono oggi nei confronti della fede e delle comunità cristiane da coloro che in larga parte stanno prendendo le distanze dalla Chiesa e che sperimentano una diffusa disaffezione nei confronti della proposta cristiana.

Dalle risposte degli alunni (che per la quasi totalità scelgono di seguire l’ora di Religione e che nell’insegnante di questa disciplina in molti casi incontrano probabilmente l’unico volto di Chiesa) emerge un quadro preoccupante soprattutto per l’età adolescenziale che sfida la Chiesa a rinnovare contenuti e stili della sua proposta. Non mancano note incoraggianti, che però riguardano quasi esclusivamente l’esperienza dei più piccoli e la catechesi a loro rivolta, mostrando un preponderante impiego di energie nelle parrocchie sull’iniziazione cristiana.

Dal confronto sui dati dell’indagine è scaturito un ricco dialogo tra il vescovo e i docenti, con diverse sollecitazioni circa la fatica di educare oggi, l’evidente difficoltà della comunità cristiana di parlare un linguaggio in grado di intercettare le esigenze di autenticità umana dei ragazzi, l’urgenza di mettere mano ad una concreta svolta pastorale e missionaria delle parrocchie.

Augusto Cinelli

Avvenire Lazio Sette, 5 giugno 2022