UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pisa, scuole cattoliche tesoretto da scoprire

Duemila studenti in 40 istituti paritari, questi i numeri nella diocesi toscana che celebra la sesta Giornata della scuola cattolica
14 Febbraio 2022

I genitori “promuovono” le scuole cattoliche e d’ispirazione cristiana dell’arcidiocesi di Pisa. È quanto emerge dalle risposte date da un campione rappresentativo di papà e mamme ad un questionario proposto dall’arcidiocesi e somministrato loro da insegnanti e dirigenti scolastici.

Sono 40 le scuole paritarie cattoliche presenti nel territorio della Chiesa pisana. Si tratta soprattutto di scuole dell’infanzia gestite da religiose, parrocchie, associazioni o cooperative. Quattro, invece, quelle primarie: l’istituto Santa Caterina a Pisa, la scuola Duchi Salviati a Migliarino, la scuola Santa Teresa Cif a Cascina, l’Istituto delle canossiane a Forte dei Marmi. L’offerta formativa al Santa Caterina si allarga anche agli studenti del ciclo delle secondarie di primo e secondo grado.

Le scuole paritarie pisane sono frequentate da poco meno di duemila studenti, tra bambini e ragazzi. Ad esse l’arcidiocesi toscana da sei anni dedica una particolare Giornata che si celebra oggi: desiderio dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto è infatti quello di far conoscere il servizio svolto dalle scuole paritarie, perché cresca l’attenzione verso queste realtà.

Chi già le sta sperimentando, commenta Romano Gori, responsabile dell’Ufficio diocesano delle scuole cattoliche, è soddisfatto. Tre famiglie su dieci che hanno partecipato al questionario affermano di essersi rivolte a una scuola cattolica o di ispirazione cristiana «perché più rispondente alle esigenze e ai valori che vorrebbero che fossero trasmessi ai ragazzi» mentre oltre due su dieci mettono al primo posto nella loro scelta il valore e l’affidabilità degli insegnanti.

Quali sono – nella percezione dei genitori – i punti di forza della scuola cattolica? «Tre genitori su dieci hanno sottolineato che nella loro scuola il ragazzo non è un numero, ma è considerato una persona. Tredici genitori su cento mettono al primo posto tra i punti di forza la formazione morale e religiosa offerta in una scuola cattolica e la cura dell’ambiente educativo». E i punti deboli? «Più di un genitore su due pone come prioritario il problema delle rette, uno su dieci ha la percezione che l’ambiente che si crea all’interno della scuola sia di tipo elitario».

Andrea Bernardini

Avvenire, 13 febbraio 2022