UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Soricelli, “lasciare un’impronta positiva e creativa”

Il messaggio dell’arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni: l’umanità è a un punto di svolta, serve elevazione culturale e responsabilità
10 Settembre 2021

“Finalmente riprende la scuola, luogo di fecondo incontro tra le generazioni e di elevazione culturale e morale. La ricchezza delle diversità diventa creatività democratica”. Lo sottolinea, nel suo messaggio a studenti e docenti, mons. Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi-cava de’ Tirreni.

“Siamo ad un punto di svolta nel cammino dell’umanità – osserva il presule -. Ogni essere animato, in ogni ambito della vita, per il fatto di vivere lascia un’impronta. Noi conosciamo le impronte che lasciano i nostri piedi sulla sabbia del mare. Conosciamo le impronte dei popoli antichi sulle pareti rocciose come a Cro-Magnon! Sappiamo delle devastanti impronte di Hiroshima e di Chernobyl. Senza dimenticare le impronte sulla luna di Neil Armstrong! Insomma, tutti lasciano la propria impronta”. E, “noi – l’interrogativo -che impronta vogliamo lasciare sulla terra, in questo tempo di post-pandemia di Coronavirus?”.

L’arcivescovo ricorda: “Le foreste bruciano come anche le nostre colline. Gli oceani stanno affogando nella plastica. Noi dove siamo? Cosa possiamo fare? Ci sembra di essere impotenti davanti a tale drammatica situazione. Eppure una strada c’è: piccola, semplice ma possibile”.

Mons. Soricelli offre “alcune indicazioni operative per lasciare un’impronta positiva e creativa”: “Preferire alimenti a base vegetale per rafforzare il legame tra uomo e terra, acquistare i prodotti a Km 0 scegliere i prodotti ecosostenibili, prevenire gli sprechi alimentari, praticare le regole delle 5R: riduzione, riutilizzazione, riciclo, raccolta differenziata, recupero dell’energia. Ecco un modo concreto con cui possiamo, insieme ai compagni e ai professori dire a se stessi: amo la terra, amo gli esseri umani, sono solidale”.

“La formazione, lo studio fatto con impegno e serietà in questa fase importante della vostra vita rappresenta la porta che vi apre al futuro con responsabilità – evidenzia il presule rivolgendosi ai giovani -. Studiare è molto importante perché permette di essere coscienti di fronte al mondo, di analizzare le esperienze e le vicende che viviamo confrontandole con avvenimenti simili che la storia ci racconta, ci permette di guardare il mondo e la vita con occhi liberi da pregiudizi”. E conclude: “San Francesco d’Assisi, san Benedetto da Norcia, Carlo Acutis e Chiara Luce Badano hanno lasciato la loro impronta. E noi?”.

Sir, 9 settembre 2021