UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educhiamo insieme per il bene dei nostri ragazzi

Nel messaggio per l’inizio dell’anno scolastico, mons. Regattieri chiede di dare vita ad alleanze educative: educare bene è possibile
6 Settembre 2021

Pubblichiamo il messaggio che il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, ha inviato alla comunità diocesana in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Commentando il noto proverbio africano secondo il quale per educare un figlio ci vuole un villaggio intero, il papa ha detto: “Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnanti, personale non docente, professori, tutti” (10 maggio 2014). Non solo ci vuole tanta gente; ma è necessario che avvenga anche un’alleanza tra queste persone, tra le istituzioni, tra tutti coloro che in qualche modo si affiancano e accompagnano il ragazzo. E per stabilire un patto comune bisogna individuare e condividere significati elementari della vita, “attraverso le forme della vita della famiglia, anzitutto; attraverso le forme della vita sociale” (G. Angelini, in Riv. Cl. It. 7/8 2014, p. 559).

La scuola italiana, che in questi giorni apre i battenti, è sicuramente l’istituzione principale chiamata a contribuire a questo patto; ma tutta la società deve sentirsi unita per assolvere a questo compiuto. Ognuno nel proprio ambito e con la propria peculiarità. Penso alle istituzioni ecclesiali, come le parrocchie e le associazioni di ispirazione cristiana. Tale impresa oggi appare particolarmente ardua e difficile perché le forme della vita comune che costituiscono la cultura in cui siamo immersi stentano a concordare verso un ethos comune; non c’è più un comportamento o una serie di comportamenti condivisi; non più come avveniva un tempo, quando l’ethos “era insieme dimora di tutti e forma del soggetto; le forme della vita comune realizzavano un tempo il compito di dare forma alla visione del mondo del singolo, senza che neppure si proponesse la necessità di formulare quel compito in maniera esplicita” (G. Angelini, o.c.).

E nonostante le difficoltà del tempo presente, noi pensiamo che educare ed educare bene sia possibile. Come responsabile della comunità diocesana mi rivolgo agli insegnanti, agli insegnanti di religione cattolica, ai dirigenti scolastici e a tutto il personale non docente insieme anche ai genitori, perché ci stringiamo attorno a questi nostri ragazzi e li aiutiamo a vivere nella scuola un’esperienza bella e arricchente. Il papa sempre in quel discorso alla scuola italiana del 10 maggio concludeva facendo riferimento alla necessità di educare i ragazzi a tre lingue: “la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme!” (10 maggio 2014).

In altre parole, come affermava Romano Guardini, “educare significa che io do a quest’uomo coraggio in se stesso… che lo aiuto a conquistare la libertà sua propria… a trovare la sua strada verso Dio. Non soltanto che abbia le carte in regola per affermarsi nella vita, bensì che questo ‘bambino di Dio’ cresca fino alla ‘maturità di Cristo’. L’uomo è per l’uomo la via verso Dio” (R. Guardini, Persona e libertà, Ed. La Scuola, 1987, pp. 222-223). In questo alto compito educativo si dovrà evitare di assumere atteggiamenti sbagliati come quello di quel padre che accompagnò il figlio all’università. Quando vide il piano di studi scosse la testa in segno di disapprovazione. Ottenuto un incontro con il preside della facoltà gli domandò: ‘Mio figlio deve seguire questo programma? Non si può accorciare. Egli vuole cavarsela in fretta!’. Il preside rispose: ‘ Certo suo figlio può seguire un corso più breve. Tutto dipende da ciò che vuole essere. Quando il Signore vuol far crescere una quercia ci impiega vent’anni; ma ci mette due mesi per far crescere una zucca’ (J. Maurus, Mille e una storia, EP).

Mons. Douglas Regattieri

Vescovo di Cesena-Sarsina