UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Redaelli agli studenti: “Guai ad arrendersi”

L’arcivescovo di Gorizia nel messaggio per l’inizio dell’anno scolastico: la Chiesa ha a cuore la crescita e l’educazione di ciascuno
8 Settembre 2020

“Si sta avviando un nuovo anno scolastico: un anno molto diverso dagli altri e lo sapete benissimo anche voi”. Così l’arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, ha voluto rivolgersi agli alunni e studenti nella settimana che segna il rientro in aula, dopo la chiusura imposta dal Covid-19, e la ripresa delle lezioni scolastiche in un anno “che mi sembra valga il doppio, valga due anni e sono convinto che quando diventerete grandi lo ricorderete così: doppio impegno, doppia preoccupazione, ma anche – vedrete… – doppia soddisfazione”.

Una decisione nata dal fatto che “il vescovo rappresenta la comunità cristiana cui la maggior parte di voi appartiene, una comunità che ha a cuore la vostra crescita e la vostra educazione, che vi vuole un domani donne e uomini capaci, maturi, responsabili, impegnati. Una comunità che è convinta che c’è Qualcuno che vi vuole bene, che vi ha creato, vi ha dato i doni dell’intelligenza, della curiosità, della generosità e tanti altri e desidera che cresciate come suoi figli: figlie e figli di Dio. Anche attraverso il percorso della scuola. Una comunità, però, che ci tiene a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi qualunque sia la loro religione (o anche se non ne hanno una…) e non solo alle ragazze e ai ragazzi cristiani. Tutti sono importanti per il fatto di essere persone, tutti sono preziosi per la nostra società, il suo presente e il suo futuro. E allora coraggio e avanti con forza e con gioia”.

Il pensiero del vescovo va poi al rientro nelle aule: “Tutti speriamo – scrive – che non scattino altri lucchetti e che tutto funzioni bene sino alla fine, pur con le inevitabili difficoltà. Sicuramente tutti sono preoccupati e ci sono tante attenzioni da avere che complicano un po’ la situazione. Ma guai ad arrendersi. Ce la potete fare, ce la possiamo fare (‘possiamo’ perché la scuola ci riguarda tutti)”.

Sir, 8 settembre 2020