UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le congregazioni religiose scrivono a Conte

Una lettera delle presidenze nazionali di Cism e Usmi al Presidente del Consiglio: “Senza aiuti, le scuole paritarie sono condannate all’eutanasia”
2 Luglio 2020

“In queste ore in cui il Governo e il Parlamento stanno varando le misure per sostenere l’economia italiana emerge, forse come non è mai avvenuto in passato, l’attenzione per la famiglia che, non dimentichiamolo, ha bisogno di cose essenziali, non del superfluo. In questa essenzialità, che la famiglia reclama alla politica, individuiamo la questione della scuola, la possibilità di riprendere a settembre garantendo a tutti il diritto alla scuola, alla sicurezza, alla libertà di scelta educativa”.

È un passaggio della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da parte delle presidenze nazionali di Cism e Usmi, gli organismi che riuniscono le congregazioni religiose italiane.

Padre Luigi Gaetani e madre Yvonne Reungoat, presidenti nazionali di Cism e Usmi, rinnovano l’allarme già più volte lanciato in questi mesi: “Molto grave sarebbe, da parte delle Autorità, ignorare questo scenario e permettere la sparizione o la forte riduzione delle scuole pubbliche paritarie, ciò comporterebbe un serio danno al pluralismo culturale, ai presidi educativi sul territorio di frontiera e all’economia del Paese”.

In vista del prossimo anno scolastico, che chiederà a tutte le scuole maggiori spazi per le attività didattiche, la Cism e l’Usmi rinnovano anche la proposta di “utilizzare, previo accordo, parte degli edifici degli Istituti delle scuole pubbliche paritarie, in una sorta di patto educativo e civico, perché crediamo che questo devono fare le istituzioni per il bene comune della loro gente, per garantire effettivamente la riapertura delle scuole a settembre, dopo questo inverno sociale, economico e culturale”.

In allegato la lettera integrale di Cism e Usmi al presidente Conte.