UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Zuppi a Roma Tre: «Educare ai diritti e alla pace»

Lectio magistralis del presidente Cei nell’apertura del 30° anno accademico dell’ateneo. Il ruolo delle università per la pace
27 Febbraio 2023

«L’alternativa alla guerra è la politica, non la soppressione dei contrasti schiacciando l’altro. Non c’è pace senza politica. Solo la politica crea un quadro comune, allontana ciò che divide e trova ciò che unisce, rende più umani. E la politica sa e può usare la diplomazia e anche i tanti modi per preparare il terreno, creare l’ambiente favorevole, maturare le convergenze che permettono la pace». È un passo della lectio magistralis dal titolo “Educazione ai diritti e alla pace” tenuta questa mattina, 21 febbraio, dal presidente della Conferenza episcopale italiana il cardinale Matteo Zuppi, nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi Roma Tre.

A metà gennaio al Parlamento Europeo è stato presentato un emendamento a una proposta di risoluzione che invitava all’avvio di sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra in Ucraina. La richiesta di aprire negoziati, ha ricordato Zuppi, è stata rigettata con 470 voti su 630. Un rifiuto che «ha colpito» il porporato che l’ha visto «come un segnale della rinuncia della politica e la negazione di una pace che non sia solo la vittoria di una parte. Non è questa l’Europa, l’Europa che nel 2012 ha vinto il premio Nobel per la Pace per il suo “never again”, cioè il proposito di mai più fare ricorso all’opzione militare dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. Per questo dalle università, dagli studi può e deve nascere una nuova immaginazione e antropologia di pace».

Per il presidente della Cei bisogna lavorare per promuovere maggiormente una cultura della pace soprattutto oggi che la questione «si pone in termini più allarmanti e con conseguenze globali, fino al rischio, mai così vicino dalla crisi di Cuba di 60 anni fa, di un Armageddon nucleare, possibile frutto degli automatismi delle reazioni incrociate, mai interrotto da parole diverse». Il dialogo per la pace, ha detto ancora Zuppi, deve essere aperto quanto prima in una società in cui «il ripudio della guerra e della violenza, e l’esercizio di una cultura della pace sembrano essersi sbiaditi, come il ricordo tragico della seconda guerra mondiale e della Shoah che ne rappresenta la massima ignominia e crudeltà. Non a caso, perché è durante le guerre che avvengono le peggiori nefandezze».

La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico di Roma Tre, che quest’anno celebra il trentennale della sua fondazione, è stata animata dall’ensemble della Roma Tre Orchestra e aperta dalla prolusione del rettore Massimiliano Fiorucci, in carica da pochi mesi. Il docente ha ricordato i traguardi raggiunti in questi 30 anni dall’università che oggi conta oltre 32mila studenti iscritti, 13 dipartimenti, 34 corsi di laurea, 52 corsi di laurea magistrale, 2 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 24 corsi di dottorato di ricerca e 69 corsi post laurea. Rivolgendosi al ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, il rettore le ha chiesto «di impegnarsi affinché le risorse per il sistema universitario nazionale possano essere incrementate nei prossimi anni e affinché tali risorse non si dissolvano con la conclusione del Pnrr. Il sistema universitario italiano – ha aggiunto – ha bisogno di risorse, di stabilità, di continuità, di certezze e di semplificazioni anche burocratiche». Immediate le rassicurazioni della titolare del dicastero, per la quale «questo è un momento molto sfidante. Usciamo da un periodo molto particolare come la pandemia – ha ricordato – che ci ha tolto tantissimo. Ora è il tempo del riscatto, abbiamo tante opportunità e risorse da spendere. Il nostro impegno è spenderle bene».

L’assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor ha invece ricordato i progetti avviati per completare la città delle Arti e la recente assegnazione all’ateneo di 13 padiglioni dell’ex Mattatoio per riunire tutte le attività della facoltà di architettura. Tante le iniziative organizzate per il trentennale dell’ateneo più giovane di Roma come le lezioni aperte alla cittadinanza su letteratura, enogastronomia, architettura, astrofisica, giurisprudenza, linguistica. Per il rettore, «un segnale ulteriore di un’università globale e locale, un’università della città, per la città e che lavora con la città».

Roberta Pumpo

Roma Sette, 21 febbraio 2023