«Per la prima volta si affronta il machismo a scuola. La lotta contro il residuo di maschilismo e il contrasto alla discriminazione nei confronti delle donne» sono sfide «che questo governo sente in modo particolare. Per questo motivo ho fortemente voluto il progetto sull’educazione alle relazioni». Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara spiega così il senso del progetto presentato ieri in Senato (30 ore annuali di formazione per le scuole secondarie, facoltative ed extracurriculari, finanziate con 15 milioni di euro): «Si articolerà con gruppi di discussione, la collaborazione dell'Ordine degli psicologi e un monitoraggio finale». Il ministro è tornato sulle polemiche per il ruolo del professor Alessandro Amadori: «È consulente per la comunicazione, non coordinatore generale del progetto. Ho letto il suo libro, non c'è alcun atteggiamento discriminatorio verso le donne». Non la pensa così la Rete degli studenti, che reputa le risposte su Amadori «vaghe»
e chiede «percorsi obbligatori in orario curricolare, gestiti da psicologi, sessuologi, operatori dei centri antiviolenza», mentre il Movimento Italiano Genitori (Moige) apprezza il progetto ministeriale, augurandosi che diventi «strutturale». In conferenza stampa, accanto a Valditara, i ministri della Famiglia, Eugenia Roccella, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano, hanno annunciato l’intenzione di coinvolgere anche il cinema, assegnando più punti per i finanziamenti a proposte di film sulla violenza alle donne e premiando i migliori prodotti audiovisivi degli studenti su questi temi «con la proiezione al Festival di Venezia». (V.R.S.)
Avvenire, 23 novembre 2023
