UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un convegno ad Albano: “Perché essere educatori?”

L’appuntamento è promosso dal Centro Universitario Diocesano “G. Riva” e dall’associazione “The Great Teachers”
19 Aprile 2024

Il 27 aprile 2024 iniziando presso il Centro Universitario Diocesano “Giovanni Riva” si terrà il convegno “Perché essere educatori?”, promosso dall’associazione internazionale “The Great Teachers”, associazione che riunisce insegnanti e docenti di ogni ordine e grado in diverse parti del mondo, dall’Europa all’Asia e anche dalle Americhe. L’associazione s’ispira allo stile e alla passione educativa del prof. Giovanni Riva (1942 – 2012) a cui il Centro Universitario Diocesano è dedicato.

Interverranno al convegno tre insegnanti portando la loro esperienza di educatori cristiani grazie all’incontro con lo stesso prof. Riva: Pasquale Cucco, docente universitario presso l’Università di Salerno; Cecilia Ferrari, insegnante delle scuole medie e superiori nella città di Parigi e Caterina Squillaro, insegnante elementare.

A seguire, Mariachiara Riva, figlia del prof. Riva, darà una testimonianza sull’educazione paterna, mentre Anja Semeraro racconterà il suo incontro con il movimento di Compagnia dell’Opera di Nàzaret, sorto attorno alla figura del professore, e di come lo stile incontrato ha plasmato il suo ruolo di educatrice in particolare nell’ambiente scout. Il giovane Luis Orellana, studente al Conservatorio Santa Cecilia, racconterà la sua esperienza di vita nella residenza giovanile “Domus Internationalis” presso il Centro Universitario Diocesano.

L’intervento principale sarà quello di Gian Guido Folloni, già direttore del quotidiano Avvenire e già ministro della Repubblica Italiana. Folloni racconterà del suo incontro in gioventù con il prof. Riva e di come questo incontro sia stato fondamentale per vivere e affrontare il mondo sociale, politico e internazionale. Concluderà il convegno il vescovo Vincenzo Viva.

Il movimento di Compagnia dell’Opera di Nàzaret, a cui è affidata la gestione del Centro Universitario, individua la propria identità nella coscienza che senza Gesù Cristo l’uomo si ritrova a considerarsi meno uomo. Suo fine primario è perciò che il volto presente di Cristo, mediatore di quello del Padre e mai dissociato dall’amore al destino di felicità degli uomini, venga incontrato da ognuno nella quotidianità della vita in famiglia, nella società, nel lavoro e nella normalità degli interessi, delle professioni e degli ambienti.

In allegato la locandina dell’iniziativa.