Ascolto, dialogo e collaborazione sono i punti fermi delle attività della Pastorale universitaria della diocesi di Catania, e lo sono stati anche nei momenti più duri causati dalla pandemia. Per questo, durante il lockdown e fino a oggi, trovandosi improvvisamente tra lezioni ed esami a distanza, è nata la necessità di un centro di ascolto per studenti, docenti e personale dell’ateneo. Il primo contatto passa da un’e-mail e da un numero di telefono dedicati, per poi continuare il confronto con gli stessi strumenti o, quando possibile, incontrarsi di persona nel rispetto delle regole per la sicurezza.
«A questa nostra proposta – dice don Antonino Sapuppo, direttore dell’ufficio e preside dello Studio teologico San Paolo – hanno risposto soprattutto diversi studenti, e non tutti credenti o praticanti. Con alcuni si è creato un bel rapporto, segnato da una certa continuità, nel rispetto dei tempi e della libertà di ciascuno. Le esigenze che sono emerse partono da domande esistenziali, poiché spesso lo studio affina la ricerca interiore, tuttavia abbiamo notato pure molte fragilità, riscontrate specialmente nei fuori sede». Inoltre, per i più e come occasione formativa, sono stati organizzati incontri online sull’enciclica Fratelli tutti, aperti ai diversi ambiti della cultura in città e «per il prossimo anno pastorale – aggiunge don Sapuppo – pensiamo di continuare con lo stesso stile, puntando in particolare sui giovani e sulle loro domande di senso, ma anche sul costruire legami ancora più saldi con le istituzioni universitarie, grazie all’ampia disponibilità del rettore Francesco Priolo».
Nel frattempo l’ufficio diocesano ha continuato a strutturarsi al proprio interno, valorizzando l’apporto e la specificità di quanti ne fanno parte in rappresentanza dei movimenti, delle associazioni, dei gruppi ecclesiali, dei collegi, nonché dei delegati degli studenti, dei docenti e del personale tecnico- ammini-strativo. «Camminiamo insieme – continua – creando iniziative comuni, rivolgendo l’attenzione alla particolarità di ogni realtà, tenendo dritta la barra sul percorso di fede che incontra la dimensione culturale e viceversa».
Non è mancato l’appoggio dell’arcivescovo Salvatore Gristina con i suoi messaggi di augurio e di incoraggiamento nei momenti forti dell’anno liturgico, con l’invito a farsi prossimo in questo tempo difficile. «Cogliamo queste esortazioni – conclude don Sapuppo – anche per consolidare maggiormente i rapporti con l’università, collaborando per promuovere ancor più uno stile di comunicazione efficace tra docenti e studenti, così da essere presenti per questi ultimi in una fase tanto delicata della loro formazione».
Marco Pappalardo
Avvenire, 2 giugno 2021