In questo lungo periodo di emergenza sanitaria che ha modificato in termini significativi la progettualità pedagogica e la conseguente quotidiana realizzazione delle attività educativo-didattiche nelle scuole dell’infanzia, la formazione ha rappresentato una delle leve strategiche più importanti e incisive per attraversare l’urgenza di condividere chiavi di lettura nuove. Affrontare l’inedito di questi mesi è stato possibile sia rileggendo e rilanciando metodologie e strumenti costruiti insieme negli anni - e quindi solido patrimonio educativo- didattico al quale le scuole hanno potuto fare riferimento - sia sperimentando in modo creativo percorsi integrativi e alternativi.
Oltre a un’attenzione diffusa su tutto il territorio e declinata sulle specifiche realtà, la Fism ha garantito questo accompagnamento formativo da un lato mettendo a disposizione documentazioni di supporto alla progettazione e riorganizzazione dell’attività educativo-didattica, dall’altro predisponendo un articolato percorso formativo dal titolo 'Dentro e oltre i confini. Un nuovo modo di essere scuola'.
Tra i temi affrontati quello dell’utilizzo delle nuove tecnologie quale occasione per promuovere senso di comunità. Grazie al contributo del professor Pier Cesare Rivoltella, ordinario di Didattica e tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la riflessione è stata portata su aspetti di analisi e prospettiva a partire dal concetto di cosa significhi oggi essere comunità e di come il web abbia ridefinito questo concetto. Le online community rappresentano infatti un’ibridazione della comunità in presenza.
«La vita sullo schermo - ha spiegato il docente è una vita aumentata, dove si verifica una sorta di sganciamento tra spazio e tempo». La variabile dello spazio non incide in maniera determinante, mentre la possibilità di registrare gli incontri e rivedere quindi in tempi differenti quanto vissuto durante il collegamento, determina una moltiplicazione della dimensione temporale e crea le condizioni per sostituire la socialità diretta con una socialità mediata. Aspetto centrale è non cedere alla logica dell’accelerazione e recuperare la profondità dell’incontro attraverso la qualità della comunicazione.
E di questa qualità molte sono le testimonianze di scuole che hanno continuato a tenere saldi legami e appartenenze. Usare le tecnologie per continuare a promuovere relazioni e apprendimenti ha aperto la strada per superare il rischio della frammentazione delle esperienze. Promuovere partecipazione attiva, attenzione condivisa e coinvolgimento congiunto sono stati infatti gli elementi distintivi delle proposte didattiche che hanno permesso - per continuare a essere comunità educante - di rilanciare la cultura della partecipazione dando espressione alle specificità di ruoli e competenze di ciascuno e valorizzando la nostra dimensione di scuole che 'costruiscono comunità', che si fanno autrici, garanti e promotrici di relazioni di prossimità.
Gli insegnanti hanno continuato a facilitare la costruzione di sguardi condivisi. Rispetto alla richiesta di realizzare esperienze, attività, racconti, disegni in famiglia (caratteristica di tante delle proposte rivolte a bambini e genitori) un elemento importante è stato quello di intrecciare le elaborazioni individuali per farne narrazione corale. Come scuola abbiamo infatti la responsabilità di mettere insieme le tracce dei lavori che come istituzione educativa sollecitiamo e di restituirne una lettura collettiva.
La necessità poi di dover contare sull’implicazione diretta del genitore e sulla sua mediazione per poter raggiungere i bambini ha fatto sì che gli insegnanti si domandassero in che misura il senso di alcune richieste fosse effettivamente comprensibile e chiaro a tutti. Per evitare la semplice esecuzione delle attività è stato necessario condividere con i genitori forme di accompagnamento verso i propri figli per evitare la focalizzazione solo sul prodotto. Un altro aspetto di questa immersione nella dimensione digitale è stato il rapporto tra 'distanza' e 'partecipazione'. Se da un lato le tecnologie hanno creato condizioni di lontananza virtuale impedendo la partecipazione in presenza, dall’altro hanno consentito, in alcune circostanze, di superare il limite posto in passato dalla distanza materiale, soprattutto rispetto a scuole lontane o periferiche. L’uso della tecnologia ha permesso nuove forme di partecipazione risignificando - grazie alla riduzione di tempi, costi e vincoli organizzativi dell’online - quella distanza come nuova opportunità di vicinanza.
Silvia Cavalloro, Membro Commissione tecnica Settore pedagogico nazionale FISM
Avvenire, 9 febbraio 2021