UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Sicilia, le scuole dell’infanzia si mettono in rete

In una regione con un’alta incidenza di povertà educativa, il servizio della FISM per creare alleanze
20 Aprile 2024

Sono oltre cinquecento le scuole dell’infanzia, le sezioni primavera e i nidi Fism in Sicilia. Un villaggio educativo con circa 25mila bambini da zero a sei anni.La rete Fism è presente quasi in ogni comune e in ogni quartiere delle città, specialmente dove è maggiormente sentito il bisogno di interventi a carattere educativo e sociale.

Se pensiamo alla comunità educativa delle scuole e dei servizi educativi Fism dobbiamo certamente pensare a quali sono i nuovi bisogni e le sfide future che ci attendono. Appare quindi scontato che bisognerà rafforzare e qualificare sempre di più la propria presenza nei territori. Serve allargare la visione, il proprio raggio d’azione e ricercare incessantemente un confronto e una forte collaborazione con il mondo attorno. Si tratta di aprire le porte e i cancelli ed essere promotori di alleanze con le istituzioni e con le altre scuole del sistema nazionale. La Sicilia è al secondo posto tra le regioni d’Italia per povertà educativa. Per raggiungere la coesione economica, sociale e ridurre le disparità bisogna certamente contrastare il fenomeno degli abbandoni e dell’evasione scolastica partendo da lontano, ovvero dal diritto di tutti i bambini a frequentare un servizio educativo e una scuola dell’infanzia.

Per questo motivo abbiamo deciso anche noi di “prendere il largo”, non c’è tempo da perdere, c’è un gap da recuperare in fretta. Le nostre scuole hanno accettato con entusiasmo e di buon grado la sfida della nostra Federazione nazionale che nel percorso che ci porta al cinquantenario Fism ha messo in campo molteplici iniziative di carattere culturale e formativo.

Ricordiamo le scuole di Siracusa, di Palermo, Messina e Trapani che hanno partecipato alle proposte di gemellaggio come scambio pedagogico tra diverse comunità educative; le docenti che hanno intrapreso con entusiasmo il viaggio per i pellegrinaggi pedagogici di Mompiano, Chiaravalle e Barbiana. Senza dimenticare le tante scuole che da più parti dell’isola hanno realizzato, guardando a un percorso condiviso che guarda al futuro avanti dieci anni, la loro capsula contenente messaggi, disegni, oggetti che i bambini di oggi vogliono indirizzare ai bambini del 2034.

In particolare, proprio per sottolineare l’impegno delle educatrici e delle inseganti delle scuole siciliane a una sempre più qualificata azione educativa, non possiamo non dimenticare anche il convegno sull’ascolto tenutosi a Palermo che ha coinvolto le scuole del centro-sud del 17 febbraio con oltre 180 tra coordinatrici, insegnanti ed educatrici presenti. Il progetto di ricerca/ azione intrapreso con la sede di Brescia dell’Università Cattolica ha consentito di generare un percorso che è culminato con la presentazione dei risultati sulla tematica dell’ascolto, che ha inteso mettere al centro i bambini come fonte del progetto educativo.

Un altro momento che testimonia la vivacità del sistema siciliano è il convegno tenutosi ad Agrigento lo scorso 9 marzo. In questa giornata si è voluto celebrare la presenza e l’importanza delle scuole Fism nel territorio che nel 2025 sarà capitale italiana della cultura. Insieme alle scuole dell’infanzia e a numerosi sindaci della provincia si è voluto rilanciare l’impegno per una scuola attenta ai bisogni delle famiglie che rappresenta un patrimonio che non dobbiamo assolutamente perdere. Tutte le esperienze narrate concorrono certamente a celebrare un passato, ma rappresentano la certezza che le scuole dell’infanzia siciliane sono in cammino e guardano al futuro con determinazione e impegno, affrontando percorsi innovativi e qualificanti. Lo dobbiamo alle famiglie, lo dobbiamo ai bambini.

Dario Cangialosi, presidente Fism Sicilia coordinatore del Consiglio nazionale

Avvenire, 16 aprile 2024