UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, riparte la Dad alle superiori

I prof in isolamento devono insegnare. I presidi: autonomia violata
27 Ottobre 2020

Da oggi e fino al 24 novembre soltanto didattica a distanza per più di due milioni di studenti delle scuole superiori. Dopo l’emanazione dell’ultimo Dpcm, i dirigenti scolastici hanno dovuto lavorare tutto ieri per riorganizzare i calendari delle lezioni e assicurare «almeno il 75%» delle ore di Dad così come richiesto dal governo. Che, per il momento, permette la scuola in presenza soltanto alla primaria e alla secondaria di primo grado. Resta nella facoltà delle Regioni prevedere soglie più elevate di teledidattica (come già deciso, per esempio, in Lombardia e Campania, dove il 100% delle ore di lezione è già online da ieri mattina), mentre dovranno adeguarsi quei governatori (come quelli di Lazio, Piemonte, Umbria, Basilicata e Liguria e Veneto) che, invece, avevano previsto la didattica digitale integrata al 50%.

«Particolare attenzione, nell’attuazione della misura, sarà posta agli alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e altri bisogni educativi speciali», si legge nella nota inviata domenica dal ministero dell’Istruzione a tutti i presidi. Un’attenzione che, però, le associazioni dei disabili non ritrovano nel testo del decreto governativo. Nel nuovo Dpcm «purtroppo non vi è nemmeno un accenno a misure specifiche da adottare per gli alunni con disabilità», tranne la frase di rito «avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità» nella sola parte dedicata agli studenti universitari, denuncia l’Associazione italiana persone Down (Aipd).

Molto critici anche gli stessi dirigenti. «Non si può con decreto imporre l’organizzazione dell’orario alle scuole, essendo questa una prerogativa autonomistica», dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che considera «una sconfitta» il ritorno della didattica a distanza. La grande preoccupazione delle famiglie, che si ritrovano i figli, ancora una volta, senza scuola in presenza, è manifestata dal presidente di Agesc Lombardia, Silvio Petteni. «La scuola è troppo importante per lasciarla fare solo ai virologi», sottolinea il rappresentante dei genitori delle scuole cattoliche.

Alla Dad è dedicato il contratto integrativo sottoscritto dal ministero dell’Istruzione con la Cisl Scuola e l’Anief. La Uil e la Gilda non hanno firmato, Flc Cgil e Snals stanno decidendo. Tra le novità, c’è anche quella che riguarda i docenti in quarantena o in isolamento fiduciario che avranno comunque l’obbligo di prestare attività didattica a distanza. «La didattica digitale integrata – si legge in un passaggio – sarà svolta anche dal docente in quarantena fiduciaria o in isolamento fiduciario ma non in malattia certificata esclusivamente per le proprie classi ove poste anche esse in quarantena fiduciaria. Nel caso in cui le stesse classi possano svolgere attività in presenza, il docente in quarantena o isolamento fiduciario, ma non in malattia certificata, svolgerà la didattica a distanza da casa laddove sia possibile garantire la compresenza con altri docenti non impegnati nelle attività didattiche previste dai quadri orari ordinamentali».

Paolo Ferrario

Avvenire, 27 ottobre 2020