UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, Lombardia promossa

Da oltre vent’anni la Dote scuola consente alle famiglie di esercitare un’autentica libertà di scelta educativa
14 Novembre 2023

Il valore dell’insegnamento nelle scuole paritarie per l’abilitazione dei docenti precari è «un’autentica rivoluzione» sulla strada della parificazione del sistema educativo. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel suo intervento al convegno Il modello Lombardia, una risorsa per il sistema di istruzione nazionale: buono scuola, sostegno disabili, dote merito, a Palazzo Lombardia con i rappresentanti del comparto regionale della scuola paritaria. «Qui c’è una vera parificazione all’interno del sistema di istruzione – ha spiegato il Ministro – che viene raggiunta anche grazie alla noma che ho fortemente voluto che consente di abilitare il docente della scuola italiana anche prestando servizio all’interno delle scuole paritarie. Qualcuno ha definito questa un’autentica rivoluzione, probabilmente lo è davvero perché non si perdono risorse umane importanti e poi perché si lancia un segnale di effettiva parità: insegnare in una scuola paritaria ha lo stesso identico valore di insegnare in una scuola statale». Il modello Lombardia è un modello di eccellenza ed è certamente ispiratore di una nuova visione dei rapporti tra ministero ed enti regionali, ha poi continuato il ministro, ricordando che il sistema lombardo «viene incontro alle esigenze delle famiglie e su cui dobbiamo sempre più riflettere a livello nazionale, però la strada è tracciata».

Una strada che va percorsa fino in fondo però, come ha ricordato suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante dell’Istituto Marcelline ed esperta di diritto scolastico, sostenendo che la dote scuola andrebbe estesa a tutta Italia perché tutela la libertà di scelta educativa ma in Francia, in Svezia e in molti altri stati europei la frequenza è gratuita sia alle statali che alle paritarie, pagata dalle tasse dei cittadini. E va anche detto che se le scuole paritarie in Italia dovessero chiudere, in 10 anni lo Stato dovrebbe riassorbire 800mila alunni. Solo in Lombardia sono 2.474 (circa un terzo, il 31%) gli istituti riconosciuti che raccolgono il 16% di tutti gli studenti della regione. Sono concentrati nelle scuole dell’infanzia (67%) e nelle scuole secondarie di II grado (15%). E proprio in Lombardia da circa 20 anni è stato adottato il sistema della Dote scuola che consiste in un contributo per il pagamento della retta di una scuola pubblica paritaria, così da consentire la libertà delle famiglie nella scelta del percorso scolastico per i propri figli, finanziata dal 2018 al 2023 con oltre 125 milioni di euro destinati a 127mila giovani. Per il sostegno disabili, sempre dal 2018 al 2023, la Regione ha stanziato oltre 23 milioni di euro per 19mila alunni in 1.641 scuole. Con il progetto “Materiale didattico”, invece, nello stesso periodo sono stati stanziati oltre 53 milioni di euro che hanno permesso di supportare 638mila studenti. Infine la Dote merito: 9,9 milioni di euro per premiare oltre 15mila studenti meritevoli.

«Il dialogo e il confronto con il ministro Valditara e con i responsabili delle scuole paritarie – ha sottolineato l’assessora all’Istruzione e formazione della Lombardia Simona Tironi – conferma che il nostro sistema di istruzione e formazione è un faro a livello nazionale. Accompagnare e sostenere le famiglie nelle scelte educative per i loro figli per noi rappresenta anche la possibilità di contrastare la povertà educativa e di mettere il nostro studente sempre più al centro, investendo così non solo sul loro futuro ma anche su quello della nostra società».

Avvenire Milano, 14 novembre 2023