Nel giorno di San Giovanni della Croce, ci siamo riuniti per pregare insieme per il mondo della scuola. «Per chi la vive in prima persona, la scuola vuol dire sperimentare la fatica e la bellezza, ma anche cogliere bisogni educativi immensi», così ci ha detto il cardinale Matteo Zuppi. E sappiamo a chi si riferisce: studenti abbandonati, soli, deboli, fragili, impauriti.
Don Stefano Zangarini, vicario episcopale per la Testimonianza nel mondo, ci ha ricordato Giovanni della Croce: nei suoi scritti, afferma che «la strada per accedere alla sapienza divina deve passare dalla porta della croce»; le cose importanti si raggiungono con una ricerca continua e la disponibilità a camminare anche nel buio. E nell’attesa paziente. Un altro Giovanni, il Battista, di cui si è letto nel Vangelo, testimonia a noi insegnanti che a volte le certezze vacillano. Infatti, Giovanni vede che Gesù non risponde alle sue aspettative: si intratteneva con i poveri chiamandoli beati, predicava la misericordia… Ogni insegnante può sentire vicino il Battista, lasciandosi interpellare, perché è fondamentale imparare a fidarci e affidarci: facciamo che la nostra esperienza educativa sia sempre un incontro.
È stato bello anche ringraziare chi ha insegnato per tanto tempo ed è ora vicino alla pensione o vi è andato di recente. Era visibile l’emozione di chi ha ricevuto le personali congratulazioni dall’Arcivescovo e dal vice direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Bruno Di Palma. Erano una ventina tra insegnanti di Religione cattolica e insegnanti delle scuole cattoliche; tutti hanno ricevuto un’icona della Madonna di San Luca e un buono della Petroniana viaggi. E il nostro Grazie per il servizio e il dono delle loro persone.
Silvia Cocchi e Gianmario Benassi, Ufficio Pastorale scolastica e Ufficio Irc Bologna
Bologna Sette, 18 dicembre 2022