A settembre partono i concorsi nella scuola. L’annuncio da Rimini del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Ma non è il solo. Promette risposte chiare sulla obbligatorietà dei vaccini per l’inizio anno scolastico. Sul tema è in programma un incontro, a breve, con i sindacati e con il ministro della Sanità Giulia Grillo. In previsione anche una normativa sulla scuola professionale e negli intenti c’è anche un intervento sulla scuola paritaria. Fra le domande quella di un medico, padre di 4 figli, presidente di un istituto paritario, che mette fila tutte le difficoltà, ma anche gli entusiasmi, che animano gli operatori del settore. Il ministro le conosce bene essendosi occu- pato - ricorda - nella sua vita professionale, degli istituti paritari della Lombardia. La necessità di intervenire, spiega, s’impone dopo la messa in ruolo dei docenti nella scuola statale che finito per prosciugare il bacino degli istituti paritari. Che sono «una ricchezza da valorizzare in tutti i modi», s’impegna il ministro. Toccando un tema tradizionale al Meeting, che lo ha visto presente fin dall’inizio dei lavori. «Certo che ci saranno concorsi nella scuola», è il primo, più importante, annuncio. «Saranno utilizzati - spiega - per il nuovo reclutamento sia per il personale docente che per quello non docente. Abbiamo intenzione di attivarli già da settembre», dice Bussetti, aggiungendo che intende «rivedere tutto un sistema che ha tante posizioni da chiarire. Ci vuole calma, ordine, attenzione e grande riflessione. Noi ce la stiamo mettendo tutta», assicura, mostrandosi fiducioso in un ordinato inizio d’anno scolastico: «Qualche problema come sempre ci sarà ma noi siamo pronti a intervenire ». Particolare attenzione sarà dedicata alla sicurezza. «Ancor prima della tragedia di Genova - rivela - avevamo già stanziato 7 miliardi per la messa a norma degli edifici scolastici: li hotrovati e adesso li stiamo utilizzando. Vanno innanzitutto messi a norma, con il documento valutazione dei rischi e la certificazione degli impianti elettrici e termici. Abbiamo dati che sono un po’ sconfortanti su questo. Abbiamo scovato le risorse, poi ne verranno altre», promette.
Quanto alla buona scuola, «ha creato danni irreparabili», sostiene. Tuttavia non intende ora procedere con l’accetta. Si andrà a «modifiche senza strappi», mettendo mano anche agli esami di maturità «per modificare alcuni aspetti», è un altro annuncio.
Quanto alle scuole paritarie, annuncia stanziamenti di risorse che «non sono proprio finanziamenti ma un sostegno, un aiuto e dovranno andare a chi effettivamente produce un’ottima qualità dal punto di vista dell’offerta formativa».
L’assunzione dei docenti, ribadisce, è un aspetto delle Buona scuola che «è stato concepito e gestito male, provocando l’allontanamento di molte persone a centinaia di chilometri da casa», che ha avuto, come detto, conseguenze anche sulla «paritaria». Quanto alla chiamata diretta dei docenti, «visto che risultava poco incisiva, l’abbiamo sospesa», dice a Il Giornale.
Infine, altro tema sollevato dalla domanda di una docente, l’alternanza scuola-lavoro che «va ripensata e anche rinominata». Perché, spiega, «occorre un maggiore aggancio con il mondo delle imprese, che d’altronde di certe professionalità ha davvero bisogno».
Angelo Picariello
Avvenire, 22 agosto 2018