UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, basta Dad per gli alunni positivi

Un vademecum del Ministero dell'Istruzione
30 Agosto 2022

Basta Dad per gli alunni positivi, mascherine in classe soltanto per i fragili e finestre aperte per garantire un frequente e regolare ricambio dell’aria. Sono queste le indicazioni principali contenute nel vademecum del ministero dell’Istruzione inviato alle scuole nei giorni scorsi in vista dell’avvio del nuovo anno.

La novità principale riguarda, appunto, la didattica digitale integrata, che cesserà di esistere da domani, con la fine dell’anno scolastico 2021-2022. Dal prossimo, gli alunni positivi al Covid e che, naturalmente, non potranno andare a scuola, non avranno più la possibilità di collegarsi da remoto. Lezioni precluse anche a chi presenta sintomi compatibili con il Covid-19 (come tosse e raffreddore, vomito e perdita dell’olfatto) e a chi ha febbre superiore a 37,5 gradi. Chi ha sintomi di «lieve entità», senza febbre, potrà andare a scuola indossando la mascherina chirurgica o Ffp2. Per i positivi, infine, il rientro in classe, dopo il periodo di isolamento, è subordinato alla presentazione di un test negativo, molecolare o antigenico. In aggiunta a queste misure, si legge nel documento ministeriale, «nell’eventualità di specifiche esigenze di sanità pubblica sono previste ulteriori misure, che potrebbero essere implementate su di- sposizione delle autorità sanitarie per il contenimento della circolazione del virus, la protezione dei lavoratori e degli alunni, qualora le condizioni epidemiologiche peggiorino».

Sul «buon senso» delle famiglie fa leva la Società italiana di pediatria, che promuove le misure del governo ma sollecita la collaborazione dei genitori. «Speriamo che le famiglie italiane siano ora responsabilizzate e mostrino il buon senso nella gestione dei sintomi influenzali dei propri figli, nell’interesse della salute del proprio bambino e di tutta la comunità – raccomanda Rino Agostiniani, tesoriere della Sip –. Anche perché, se manca il buon senso, corriamo il rischio di tornare a vedere una risalita importante dei contagi da Sars-Cov-2 e di tornare a nuove misure restrittive, come indicato anche dalle linee guida stesse. Quindi – conclude – in caso di sintomi significativi, come febbre e tosse insistente, l’alunno va lasciato a casa e comunque va contattato il pediatra di riferimento». Con la ripresa delle lezioni, oltre al Covid le scuole saranno chiamate a contribuire al risparmio energetico chiesto dal governo per far fronte alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. «La scuola farà la propria parte ma non certamente riducendo gli orari o adottando la settimana corta», dice il presidente nazionale di Dirigentiscuola, Attilio Fratta.

Infine, oggi in piazza Santi Apostoli a Roma, è prevista la manifestazione del sindacato autonomo Anief, che protesta contro la mancata conferma del cosiddetto “organico Covid”, composto da 50mila tra docenti e Ata. «Il nuovo anno partirà con un docente precario su cinque», denuncia il presidente nazionale Marcello Pacifico, che chiede un concorso straordinario per coprire le cattedre vacanti.

Paolo Ferrario

Avvenire, 30 agosto 2022