UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, anche i prefetti in campo

Dovranno riorganizzare il trasporto pubblico locale per la ripresa di gennaio
2 Dicembre 2020

Rientro in classe, ieri, per gli studenti di seconda e terza media di Calabria e Lombardia - passate da zona rossa ad arancione - mentre continua la didattica a distanza per quelli del Piemonte, dove però è ripreso lo shopping. E il governo vuole arruolare i prefetti per riorganizzare i trasporti e gli orari scolastici in vista della ripresa delle lezioni, in presenza, il 7 gennaio, anche per gli alunni delle superiori, riconsegnati alla didattica a distanza da oltre un mese e mezzo.

In mattinata, una cinquantina di studenti sono tornati a manifestare contro la Dad in piazza Castello, a Torino. Alla testa del manipolo di irriducibili, Anita, la ragazzina di 12 anni che ha dato il via alle proteste, chiedendo il rientro in classe delle scuole medie. «Ci avevano promesso che saremo tornati in aula, invece ci hanno mentito», hanno detto i ragazzi, seduti per terra con computer collegati alle videolezioni e con le coperte per difendersi dal freddo. Oggi si confronteranno, in videoconferenza, con il governatore Alberto Cirio e gli epidemiologi della Regione. «Ho deciso di salvaguardare la salute e la vita», ribatte Cirio, che nelle scorse settimane aveva solidarizzato con gli studenti. «Presa in giro? Avrei preso in giro gli studenti se non fossi andato in piazza, non mi fossi seduto con loro, non avessi ascoltato. Ma ascoltare non significa necessariamente fare quello che ti chiedono, il governatore di una regione ha il dovere di assumere le decisioni ascoltando tutti», sottolinea il governatore. Che incassa il sostegno dell’Ordine dei Medici, secondo cui, dall’introduzione della didattica a distanza, i casi di positività nella fascia fra gli 11 e i 18 anni si sono dimezzati.

Proteste anche a Napoli, per la decisione del presidente della Regione Vincenzo De Luca di rinviare la ripresa della didattica in presenza per le classi dalla seconda elementare alla prima media al prossimo 7 dicembre mentre le scuole dell’infanzia e le prime elementari hanno ripreso la didattica in presenza il 25 novembre. In Campania la didattica a distanza è in vigore dallo scorso 16 ottobre. Le famiglie hanno consegnato in Prefettura un documento in cui si sottolinea che da marzo 2020 a oggi gli alunni campani «hanno frequentato la scuola in presenza per 15 giorni in 9 mesi mentre per i restanti 225 giorni ci sono state Dad, vacanze estive, pause elettorali, allerte meteo» e denunciano che «si sta procedendo verso la catastrofe educativa».

In vista della ripresa di gennaio, il governo sta quindi pensando di investire direttamente i prefetti del problema del trasporto pubblico locale. Dovranno presiedere le conferenze dei servizi, chiamate a riorganizzare anche gli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. Gli assembramenti alle fermate e sui mezzi sono stati, infatti, tra le cause principali del ritorno delle superiori alla didattica a distanza, appena un mese dopo l’avvio dell’anno scolastico. L’“arruolamento” dei prefetti è previsto da una norma, scritta dal ministero dell’Istruzione in accordo con il ministero dell’Interno, che l’esecutivo pensa di inserire già nel prossimo Dpcm.

Paolo Ferrario

Avvenire, 1 dicembre 2020