UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Rossano, i docenti di religione nella rete

Un incontro di formazione con Marco Brusati, esperto di comunicazione digitale e studioso di processi relazionali
13 Maggio 2024

Essere in rete o stare nella rete. Un dilemma, ma anche l’argomento al centro della riflessione fatta dal professor Marco Brusati, ieri pomeriggio, a Rossano, presso l’Istituto delle suore di Madre Isabella Re Rosis. Il docente dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Istituto di Scienze religiose di Assisi, esperto di comunicazione digitale e studioso dei processi comunicativi nell’ambito dell’istruzione, educativi e pastorali, ne ha parlato con gli insegnati di religione cattolica, a cui era rivolto, in particolare, l’incontro.

Un pomeriggio di studio e formazione durante il quale sono state affrontate tutte le principali e attuali tematiche che coinvolgono il mondo giovanile, relazionale e rispetto alle quali il mondo dell’educazione non può e non deve rimanere impassibile: dalle mega-tendenze ai fenomeni mediali, anche i docenti devono tener conto dei cambiamenti in atto è stato sottolineato. Il professor Brusati non solo le ha passate in rassegna, ma ha spiegato come costruire una proposta formativa credibile capace di affrontare, in modo strutturato, l’evoluzione del mondo digitale. A tal proposito, sono state analizzati e condivisi i modelli di vita e pensiero prevalenti nella rete, a partire dall’ambito estetico-artistico. Si è cercato, inoltre, di capire come possano influenzare la cultura e la formazione delle nuove generazioni.

Il docente universitario, esperto di new media e dinamiche educative, ha inoltre spiegato quanto sia importante creare una certa consapevolezza attorno alle attuali tendenze anche all’interno dei percorsi scolastici. Non a caso, ha ribadito la necessità della formazione di un background cognitivo e metodologico, capace di leggere i fenomeni in arrivo, non ancora presenti in rete. Tanti spunti interessanti, insomma, indispensabili per quanti svolgono un servizio educativo così importante e trasversale, come appunto quello dei docenti di religione.

L’Avvenire di Calabria, 12 maggio 2024