UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Risultati scolastici, in Lombardia rimangono le disuguaglianze

Dai dati Invalsi, aumentano i ragazzi con ottimi rendimenti e cala la dispersione. Restano però i divari tra maschi e femmine
30 Luglio 2024

L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (Invalsi) ha pubblicato il rapporto annuale che ha coinvolto le classi seconde e quinte della scuola primaria, le terze della secondaria di primo grado e le seconde e quinte della secondaria di secondo grado. In Lombardia l’incremento di studentesse e studenti con risultati eccellenti al termine del secondo ciclo di istruzione è aumentato di 2,1 punti percentuali, con anche una diminuzione della dispersione scolastica. Rimangono però alcune disuguaglianze, tra le quali quella fra maschi e femmine nella regolarità del percorso di studi su temi quali il retroterra migratorio, socioeconomico e culturale, il territorio di residenza, l’indirizzo scolastico e la scuola o la classe frequentati, che pesano anche sui risultati di queste prove Invalsi.

In particolare, ad esempio, dopo soli due anni di scuola, nelle primarie, in matematica si osserva già una differenza nettamente a sfavore delle bambine con meno 4,7 punti percentuali. Un divario così precoce deve dunque richiamare a una riflessione sulla sua origine e sulla necessità di adottare misure adeguate già dai primissimi anni di scuola. I test per le classi successive consistono in una prova di lettura, comprensione e interpretazione di un testo scritto in italiano, una prova scientifica in cui vengono affrontati alcuni temi legati al pensiero matematico e la comprensione di un testo scritto o un audio in lingua inglese.

Nell’ultimo anno scolastico, che ha ereditato anni di pandemia e di cicli di lezioni a distanza, si è evidenziato uno stallo o qualche perdita di competenze che tocca più l’italiano e la matematica che l’inglese, materia nella quale gli studenti lombardi vanno mediamente bene e dove si sottolinea un continuo e progressivo miglioramento. Al termine del primo ciclo di istruzione quasi il 90% dei bambini ha raggiunto il livello A2 in lettura, posizionandosi nel gruppo 1 con quasi l’80% a livello A2 in ascolto di un audio. Al termine del secondo ciclo di studi i ragazzi hanno raggiunto il livello B2 sia in lettura che in ascolto di un audio. Nella prova di italiano il livello (obiettivo raggiunto) 3 viene a volte superato: il 12% degli studenti raggiunge addirittura il livello 5. E con il livello 3 raggiunto dal 56,5% dei ragazzi alla fine della scuola secondaria di secondo grado si ha un aumento di 5,8 punti percentuali. Bene anche la matematica dove il livello 3 viene raggiunto al termine del primo ciclo di studi mentre al termine della scuola secondaria di secondo grado il 20% degli studenti raggiunge il livello 5. Il risultato dei tecnici in regione supera in taluni casi quello dei licei (ad eccezione del liceo scientifico) e si attesta al livello 3. Per i professionali invece il dato medio corrisponde al livello 2 (quindi in ogni caso basso rispetto ai traguardi definiti nelle Indicazioni nazionali ma più alto rispetto al livello raggiunto nella maggior parte delle regioni italiane che si fermano al livello 1.

La Lombardia, secondo i dati Invalsi, è dunque tra le regioni più virtuose, con un risultato medio pienamente adeguato e, insieme al Friuli-Venezia Giulia e al Veneto, è tra le regioni con la percentuale più consistente di studenti che raggiungono il più elevato livello di apprendimento. Anche la dispersione scolastica segue un trend positivo: nel 2024 è scesa sotto ai valori pre pandemia (comunque già bassa) raggiungendo l’8% al primo ciclo e 2,5% al secondo (mentre la media nazionale è al 12,9% al primo e al 6% al secondo ciclo).

Monica Lucioni

Avvenire, 30 luglio 2024