UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Restare comunità (ed educare), la sfida dei collegi universitari

Le problematiche legate alla pandemia al centro dell’assemblea dell’Associazione Collegi e Residenze Universitarie (Acru)
13 Dicembre 2021

«Seppur tra molte difficoltà non abbiamo mai chiuso completamente. E una parte dei nostri ragazzi ha scelto di vivere la fase del lockdown nelle strutture in cui vivono la propria esperienza universitaria». Angelo Giornelli è il presidente dell’Associazione dei collegi universitari cattolici (Acru) e racconta questi mesi difficili per le realtà aderenti. Nei giorni scorsi gli associati hanno fatto il punto della situazione in una assemblea nazionale in via telematica. «È stato un momento importante – spiega il presidente dell’Acru – perché da una parte ci ha permesso di verificare quanto fatto, ma soprattutto come muoverci in futuro per non perdere in alcun modo il nostro essere “una comunità collegiale” nella quale si svolge un progetto educativo».

I collegi universitari – non solo quelli aderenti all’Acru – non si limitano solo a offrire ospitalità agli universitari, ma «accompagna questi giovani nel proprio percorso formativo, con una serie di iniziative e progetti che si svolgono all’interno dei collegi stessi». Certo in tempo di pandemia questo aspetto educativo, tutt’altro che secondario nella vita dei collegi universitari, ha subito pesanti contraccolpi. Ma «il fatto che una parte dei nostri ragazzi abbia deciso di vivere l’esperienza del lockdown restando nelle residenze, dimostra come si riesca a creare un forte legame con i giovani. Significative le motivazioni che questi universitari hanno fornito per spiegare la scelta di non tornare in famiglia: «Mi sentivo sicuro come a casa» e «desideravo continuare a vivere con i miei amici di università». La scelta di restare aperti ha comportato per le strutture dell’Acru il mettere in pista misure di sicurezza e prevenzione piuttosto consistenti».

Un impegno dal quale è scaturito un vero e proprio vademecum «per descrivere i vari passi da compiere per mantenere in sicurezza la struttura e tutti i suoi ospiti». Un impegno tutto interno, che non ha ottenuto un sostegno economico da parte del governo, ma «nessuno dei nostri associati si è tirato indietro consapevoli che svolgiamo un servizio che dal punto di vista economico richiede più risorse di quelle che entrano». Questo, però, non riduce l’impegno delle 115 strutture Acru che ospitano circa undicimila studenti universitari.

E adesso? È la domanda che l’Acru si sta ponendo per capire come la situazione cambi il percorso dei collegi universitari e «l’assemblea dei giorni scorsi è stato un momento importante per avviare una fase di ascolto delle nuove esigenze». «Accogliamo studenti fuori sede, ma non possiamo dimenticare che la possibilità di seguire le lezioni da remoto» sottolinea Giornelli. Questa – e non solo – sarà una delle sfide che i collegi universitari dovranno affrontare, anche se «il legame umano che si instaura nelle nostre residenze appare più forte dei cambiamenti».

Enrico Lenzi

Avvenire, 12 dicembre 2021