UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Quando il doposcuola è luogo di vera fraternità

Nella parrocchia San Gregorio VII a Roma è attivo da due anni per i bambini del quartiere e i piccoli profughi dell’Ucraina
15 Giugno 2023

Yassien, Salman, Sun Vee, Zuhair, Amira, Diora, Abdullah: sono solo alcuni dei protagonisti di una storia che parla di accoglienza e di inclusione, di generosità e fratellanza. Uno di quei racconti che profuma di vita vissuta, di mani tese, dell’impegno di una comunità ecclesiale aperta e creativa. Siamo a Roma, nella parrocchia di San Gregorio VII, a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Pietro, dove da due anni è attivo un doposcuola per i bambini del quartiere. Vi partecipano per lo più coppie di fratelli, figli di famiglie immigrate dal Bangladesh, dall’Albania, dalla Siria, dall’Egitto e dall’Ucraina, alcune delle quali appena arrivate in Italia, alle prese con le difficoltà della lingua e con un percorso scolastico molto impegnativo.

L’idea di uno dei giovani frati francescani a cui è affidata la parrocchia si trasforma ben presto in realtà grazie ad un gruppo di volontari che mettono a disposizione tempo e competenze e al supporto concreto della onlus “Operazione Cuore”, dal 2016 in prima linea per sostenere progetti di solidarietà a favore dei minori. Gli otto piccoli che frequentano il doposcuola il primo anno diventano diciotto nel secondo: nei locali della chiesa fanno i compiti, imparano a leggere e scrivere, ma anche a giocare insieme, a sviluppare i propri talenti, a crescere in amicizia. Il tutto attraverso l’aiuto nello studio, i laboratori di lettura e di arte, le visite culturali, i momenti di confronto e di ascolto

«Nonostante la diversa radice e provenienza culturale di quanti hanno partecipato a questa impresa, una profonda concordia ci ha accomunato», sottolinea il parroco, padre Diego Entali, presentando il libro che documenta, con testi e foto, i due anni di doposcuola. «Questo progetto, nel quale abbiamo creduto – aggiunge Laura Romeo, presidente di Operazione Cuore - ha un grande valore sociale e umano oltre che delle enormi potenzialità future».

«Abbiamo cercato di dare una risposta ai bisogni di famiglie sole, giovani, con bambini in età scolare e senza le risorse necessarie per rispondere alle esigenze dei figli», evidenzia Loredana De Luca, una delle maestre annunciando che «siamo già proiettati verso il terzo anno». Intanto i piccoli, in ordine sparso, prendono la parola per dire “grazie” a chi ha insegnato loro l’italiano e ai genitori che, consapevoli di non farcela da soli, li hanno «iscritti al doposcuola» Il resto è commozione, sorrisi, abbracci. «Un arcobaleno di cuori», come recita il titolo del volumetto.

Stefania Careddu

Avvenire, 15 giugno 2023