“Scuola e comunità cristiana sono ambiti di vita che devono trovare confronto, dialogo e sinergie. Entrambe sono direttamente interpellate dal cambiamento d'epoca a cui ci richiama spesso papa Francesco. Emergono infatti delle sfide che possono essere affrontate solamente insieme, nella logica delle alleanze educative di cui parlano gli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il decennio in corso”. Lo ha detto il 20 novembre 2018 mons. Stefano Russo, segretario generale della CEI aprendo i lavori del seminario di studio su “Scuola, Irc e Iniziazione cristiana. Generare alla vita e alla fede. Quale sinergia tra la scuola e la comunità cristiana” promosso dall'Ufficio catechistico nazionale, dall'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università e il Servizio nazionale per l'insegnamento della religione cattolica.
“La comunità cristiana e la scuola sono distinte ma anche collegate”, ha proseguito mons. Russo. “Da parte sua, la Chiesa ha bisogno del confronto con altre realtà per comprendere quello che accade e anche per trovare le forme più adatte per aiutare le persone a incontrare Gesù Cristo”.
Dopo il saluto del segretario generale della CEI, il prof. Pierpaolo Triani, docente di didattica all'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha tenuto la relazione principale del seminario, sul tema “Opportunità e problematiche nel rapporto tra scuola e comunità cristiana”. Il relatore ha preso spunto da due domande: “Come la comunità cristiana interpreta la scuola e come il mondo della scuola, molto articolato al suo interno, interpreta la comunità cristiana e la propria relazione con essa?”. Rispondendo ad esse, Triani ha evidenziato alcune opportunità quali la riflessione culturale, il dialogo all'interno del territorio e l'innovazione della didattica, insieme a problematiche quali una concezione riduttivistica della laicità della scuola e la difficoltà a definire concettualmente il carattere umanistico dei curricoli. In questo contesto, ha concluso Triani, “l'obiettivo da perseguire per le comunità cristiane è quello di elaborare proposte culturali e formative, recuperando e alimentando la competenza professionale dei laici”.
All'inizio dei lavori sono intervenuti i direttori degli Uffici promotori. “L'Iniziazione cristiana ha a che fare con le domande delle persone che stanno crescendo. Dobbiamo aiutarci a capire come la comunità cristiana può diventare grembo reale di crescita e partecipazione”, ha sottolineato don Paolo Sartor, direttore dell'Ufficio catechistico nazionale. Sulla necessità di evitare sia la sovrapposizione che la contrapposizione tra scuola e comunità cristiana è intervenuto don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l'insegnamento della religione cattolica. Per un fecondo dialogo tra scuola e comunità ecclesiale - ha notato Ernesto Diaco, direttore dell'Ufficio nazionale per l'educazione, la scuola e l'università - serve che ciascuno riconosca il valore dell'altro e abbia consapevolezza della propria responsabilità educativa”.
Nel corso dei lavori è stato anche ricordato il prof. Giuseppe Mari, docente di pedagogia e membro del Centro studi per la scuola cattolica, recentemente scomparso.
In allegato il programma del seminario e alcuni testi dell'incontro.