UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Prof, soddisfatti otto su dieci

“Ma bisogna investire di più”. Una ricerca Ipsos per Cisl Scuola
1 Aprile 2022

Otto insegnanti italiani su dieci si dichiarano soddisfatti della propria scelta professionale. È questo il dato forse più eclatante, restituito dalla ricerca “Comprendere la scuola oggi”, realizzata da Ipsos per la Cisl Scuola, tra gennaio e febbraio, su un campione di docenti, dirigenti e genitori. Nonostante il 40% dei docenti si dichiari «insoddisfatto» sotto il profilo della retribuzione, del riconoscimento sociale e della situazione contrattuale del settore, la grande maggioranza rifarebbe la scelta dell’insegnamento.

Un po’ meno convinti sono i presidi, che soltanto per il 60% si dichiarano soddisfatti della propria scelta professionale. Un dato, osservano i ricercatori di Ipsos, fortemente influenzato dalla pandemia, che ha ulteriormente aumentato il carico burocratico, percepito come «problematico» dal 93% dei dirigenti scolastici. Molto alta anche la percentuale di genitori soddisfatti della scuola del proprio figlio (86%), mentre soltanto il 70% delle famiglie promuove il sistema scolastico nel suo complesso. A preoccupare i genitori sono le carenze manifestate dai docenti sulle tematiche relative alle problematiche giovanili (segnalate dal 17% del campione), mentre il 15% ritiene che gli insegnanti avrebbero bisogno di una formazione specifica nel campo dei Bisogni educativi speciali e dell’utilizzo delle dotazioni tecnologiche per l’insegnamento. Aspetto, quest’ultimo, che ha subito un’accelerata proprio in occasione dello scoppio della pandemia, che ha “costretto” le scuole ad adattarsi, in breve tempo, alla didattica a distanza. Con buoni risultati, se un insegnante su due ritiene che il proprio istituto sia stato in grado di adattarsi ai cambiamenti necessari durante l’emergenza. Quota che supera il 60% tra i genitori e ben l’80% tra i dirigenti. Nonostante tutte le fatiche che ha comportato, per l’80% degli insegnanti, il 90% dei dirigenti e il 60% dei genitori, la pandemia è stata una buona occasione per far crescere la scuola.

«Questi dati – commenta Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola – smentiscono molti luoghi comuni, a partire da quello di una categoria di persone poco motivate. La realtà è ben diversa: chi lavora nella scuola ha la consapevolezza di svolgere un ruolo importante e chiede di essere sostenuto anche nel bisogno di aggiornarsi continuamente. La stessa emergenza pandemica è stata vissuta come occasione di crescita professionale e anche le famiglie in generale esprimono un buon livello di apprezzamento. Sarebbe ora che anche a livello politico si facessero scelte di forte investimento sul sistema di istruzione, come premessa anche per riconoscere più dignitosamente il lavoro che vi si svolge».

Paolo Ferrario

Avvenire, 1 aprile 2022