Ci sono persone per le quali il tempo sembra non passare mai. Una di queste è Fiorenzo Facchini, sacerdote dell’arcidiocesi di Bologna, professore emerito dell’Università di Bologna, collaboratore da tanti anni di Avvenire, che ieri ha compiuto la bella età di 90 anni: è nato infatti il 9 novembre 1929 a Porretta Terme, nell’Appennino bolognese. Dire che porta bene i suoi anni è poco: è in splendida forma e attivissimo, tanto che il regalo che gli amici gli faranno è un pellegrinaggio in Terra Santa; ma lui recentemente è stato anche a Medjugorje e a Lourdes.
Scienziato, docente e prete, senza mai separare queste dimensioni, ma fondendole in una visione lucida e armonica della realtà, illuminata dalla fede. «Questi 90 anni sono un dono di Dio, per cui lo devo ogni giorno ringraziare – ha scritto –. Vedo la mia vita come una piramide a tre facce. La prima è quella della ricerca e dell’insegnamento, animato dal desiderio di esaminare il rapporto fra scienza e fede. La seconda è il ministero sacerdotale. Alcuni ambiti in cui ho operato: l’Azione cattolica, con diversi incarichi in 18 anni (Maestri Cattolici, Giac, Ac diocesana), la pastorale dell’assistenza e della carità, della scuola, della cultura, fino al 2004. E La terza è iniziata cinquant’anni fa, quando incontrai delle ragazze di Casa Santa Chiara che mi fecero conoscere Aldina Balboni, fondatrice della Casa. Così cominciai a interessarmi al mondo dell’handicap, a cercare alternative alla istituzionalizzazione delle persone. Non ho mai avuto specifici incarichi per questo dal vescovo, che però tenevo informato: e i vescovi mi hanno sempre incoraggiato».
Il curriculum professionale e scientifico di Facchini occupa quattro pagine, perciò non si può che riassumerlo. Laureato in Scienze Naturali all’Università di Bologna, è stato assistente volontario, straordinario e ordinario nell’Istituto di Antropologia della stessa Università. Libero docente di Antropologia nel 1968, è stato professore di Biometria e Antropometria dal 1969 al 1971 e di Antropologia dal 1971 al 1975 sempre a Bologna. Dal 1975 ha insegnato Antropologia nell’Università di Modena e nel 1978 è stato chiamato alla cattedra nell’Università di Bologna. Dal 1971 al 1994 è stato Direttore dell’Istituto di Antropologia. Docente di Paleontologia umana nella Scuola di specializzazione in Archeologia dal 1985 al 2006, dal 1971 al 2003 è stato responsabile del Museo di Antropologia. Dal 2005 ha cessato dal servizio e nel 2007 è divenuto professore emerito di Antropologia. La sua attività scientifica ha prodotto circa 400 pubblicazioni su riviste e vari volumi. Come sacerdote della diocesi di Bologna ha ricoperto vari incarichi, come detto. Attualmente è coordinatore di settore nell’Istituto “Veritatis Splendor” e consulente ecclesiastico dell’Associazione medici cattolici e dell’Aidu (Associazione italiana docenti universitari). Nel 1973 ha fondato e tuttora dirige l’Istituto Petroniano Studi sociali Emilia Romagna (Ipsser) che promuove convegni su temi di grande attualità. Altra sua «creatura» è «Insieme per Cristina onlus», nata anche per sua iniziativa attorno a Cristina Magrini, vissuta 37 anni in stato di minima coscienza; la onlus conduce la battaglia per i diritti delle persone in «stato vegetativo» e delle famiglie che se ne prendono cura. E poi Casa Santa Chiara: con loro festeggerà nuovamente il compleanno l’8 dicembre. Due Messe hanno caratterizzato questo importante giorno: quella ieri, giorno esatto del 90°, con gli amici di «Insieme per Cristina» e altri; e quella di ringraziamento, oggi, nella parrocchia di San Biagio di Casalecchio di Reno, dove è officiante; seguirà un momento di festa.
Chiara Unguendoli
Avvenire, 10 novembre 2019