UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Piccoli reporter crescono e raccontano l’impegno dei coetanei

I 'cronisti' liceali dell’istituto paritario Vida realizzano videoreportage sulle attività giovanili del territorio: «Per noi è un bel bagno di realtà»
27 Gennaio 2022

L’hanno chiamata Giovani², perché è una rubrica fatta dai giovani per i giovani. Giovani giornalisti che parlano di giovani che si impegnano, che mettono il loro tempo e le loro forze al servizio del prossimo. Storie che vale la pena raccontare, meglio se attraverso un punto di vista under 20.

L’idea è venuta alla redazione di 'Terza Pagina', il giornale online del liceo paritario Vida di Cremona. Nato un anno fa, regolarmente registrato come testata giornalistica, racconta la vita scolastica e non solo. «Ci occupiamo di tutto quanto ci incuriosisce» spiega il direttore Patrizio Pavesi, che coordina il lavoro dei liceali reporter. Non passatempo, lavoro. Perché i ragazzi ricevono un compenso per ogni articolo scritto: questo permetterà loro di chiedere il tesserino di pubblicista dopo un paio d’anni di attività.

Ora si è deciso il grande salto nel mondo televisivo: con la collaborazione dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, i cronisti in erba hanno conquistato una 'striscia' di 4 minuti all’interno di 'Giorno del Signore', la fortunata trasmissione di Teleradio Cremona Cittanuova, l’emittente della diocesi. «Abbiamo appena iniziato - continua Pavesi - e da subito abbiamo deciso di andare a scoprire le tante realtà giovanili presenti sul territorio.

Per i ragazzi è un’occasione di mettersi in gioco ed entrare in contatto con mondi poco conosciuti, che magari mai avrebbero incontrato. Siamo partiti raccontando gli scout, abbiamo proseguito con un laboratorio teatrale e poi con una scuola di danza nata in parrocchia con la finalità di aprire la disciplina a tutti, anche a chi magari è meno portato. L’obiettivo è dare testimonianza di tutti questi segni di impegno giovanile». Si tratta di veri e propri reportage. La 'troupe' va sul posto, parla con i protagonisti, descrive le varie esperienze nel modo più 'diretto' possibile. Da coetaneo a coetaneo, nel tentativo di intepretare meglio sogni e speranze, ma anche delusioni e difficoltà. «Rispetto a un adulto abbiamo certamente meno esperienza - spiega Alice Quattrone, studente e 'inviata' sul campo - ma abbiamo un vantaggio: conosciamo meglio le problematiche giovanili perché le viviamo in prima persona. I ventenni che incontriamo lo percepiscono e si sentono compresi. Di conseguenza ci raccontano volentieri i loro sforzi per migliorare le cose. Il nostro compito è mettere in vetrina la loro generosità e valorizzarla».

Per chi spera di fare il giornalista da grande, è un’occasione unica per 'farsi le ossa'. «Non ci limitiamo a fare ricerche su Internet - prosegue Alice -, ma incrociamo storie di persone reali. Non è solo un’esperienza professionale, ma anche un’opportunità per approfondire il lato umano e stabilire nuove relazioni. Un aspetto fondamentale nell’epoca dei social, in cui molti vivono con disagio il confronto con modelli finti e irraggiungibili. Poter parlare di te, di quello che fai, di persona e con dei coetanei, è invece importantissimo: ti permette di gettare un vero sguardo verso l’altro, anziché guardare uno schermo per paragonarsi all’influencer di turno».

Tra i prossimi temi in agenda di Giovani² un incontro con la Caritas e con i volontari che raccolgono cibo nei supermercati, contro lo spreco alimentare. Il viaggio nella realtà è appena iniziato.

Marco Birolini

Avvenire, 26 gennaio 2022