UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Per stabilizzare i prof precari servono 180 milioni all’anno»

A quasi due mesi dall’avvio dell’anno scolastico, sono ancora migliaia gli insegnanti e il personale Ata che lavorano con contratti precari
4 Novembre 2022

Garantire «organici adeguati» alla scuola, cominciando con la stabilizzazione degli oltre 250mila insegnanti precari. Questa, insieme al rinnovo del contratto, è stata la richiesta principale dei sindacati della scuola che ieri, per la prima volta, hanno incontrato il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Un confronto che, si legge in una nota del ministero, si è svolto in un clima «di serena collaborazione» e che è servito a mettere le basi del «tavolo di confronto», sulle «questioni strategiche», come «le retribuzioni e la valorizzazione» del corpo docente e a lanciare una «grande alleanza per la scuola e il merito», ha sottolineato Valditara, che coinvolga insegnanti, alunni e famiglie. «Da parte mia – ha promesso il ministro – ho assicurato che farò la mia parte, anche in sede di legge di bilancio, per dare un segnale concreto».

Un impegno per cui sono necessarie, appunto, nuove risorse da investire nel capitolo istruzione. In particolare, secondo uno studio della Uil scuola, presentato durante il vertice di ieri, per stabilizzare i 252.157 precari servirebbero poco più di 180 milioni di euro l’anno, «ossia 715 euro per ogni precario». Lo studio del sindacato parte dall’analisi dei livelli stipendiali di tutto il personale scolastico, non solo docente, tra precari e a tempo determinato, basato su dati del ministero dell’Istruzione, del Mef, dell’Inps e del contratto scuola 2018. In totale i supplenti della scuola, personale docente, educativo ed Ata, sono, come detto, 252.157. Di questi 76.044 hanno la supplenza al 31 agosto e, quindi, hanno già uno stipendio per l’intero anno scolastico; 176.113 hanno una supplenza fino al 30 giugno e percepiranno la Naspi per i due mesi estivi e dunque comporteranno una spesa aggiuntiva derivante solo dalla differenza tra lo stipendio e Naspi.

Nel corso dell’incontro, il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, ha sottolineato come la trasformazione dei posti dall’«organico di fatto» in «organico di diritto», con l’immissione in ruolo dei precari, «avrebbe un’incidenza minima per la spesa dello Stato e riflessi esponenziali sulla qualità della vita scolastica, intesa come comunità educante. Una differenza di spesa – ha quantificato la Uil scuola – di 180 milioni di euro all’anno permetterebbe un beneficio enorme in termini di continuità didattica e un vantaggio sociale, in senso più ampio». Di «organici adeguati» e «formazione del personale coinvolgendo anche l’Università», ha parlato la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, secondo la quale «il rinnovo del contratto è la risposta concreta che, nell’immediato, si può dare alle attese di una categoria che chiede da tempo un riallineamento con altri Paesi e altri settori della Pubblica amministrazione». Secondo la leader sindacale, occorre poi «sostenere i processi di innovazione digitale, coerentemente con la necessità di formazione continua del personale, che rientrano tra gli obiettivi del Pnrr, sui quali chiediamo la creazione di tavoli tematici permanenti». La conferma del cosiddetto “organico Covid” (circa 50mila persone, tra docenti e Ata) è stato, invece, sollecitato dal presidente dell’Anief, Marcello Pacifico.

Sulla necessità di «liberare adeguate risorse economiche» per riconoscere il merito degli insegnanti, ha insistito Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda. A patto che il “merito” di cui parla il ministro Valditara, «premi l’impegno con gli alunni e non gli impegni impropri di carattere burocratico». Sul tema della meritocrazia è intervenuto anche il segretario generale della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, ricordando che «la nostra è un’idea di scuola di tutti e per tutti, perché la crescita di una società non è una gara, è un processo e, come tale, deve essere armonico, quindi portarsi dietro più persone possibile».

Paolo Ferrario

Avvenire, 4 novembre 2022

(foto Siciliani)

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