UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Per le vocazioni in ogni comunità “creare casa” con Gesù

Si è tenuto a Roma il “Convegno nazionale Vocazioni e Università” organizzato per la prima volta in sinergia dai due uffici della Cei
3 Gennaio 2024

«Per nascere, crescere e maturare, ogni vocazione ha bisogno di una casa. Ha bisogno di spazi di relazione, di ambienti accoglienti e fraterni, nei quali la persona possa vivere il miracolo di una nuova nascita. In un tempo, una società, una cultura in cui tutti, giovani e adulti, sperimentiamo una “sensazione di orfanezza”, come scrive papa Francesco nella Christus vivit, siamo chiamati a dare volto di casa a tutte le realtà – dalle parrocchie ai seminari, dai monasteri ai collegi universitari – in cui una vocazione può germogliare e svilupparsi». Così don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni e sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, presenta il “Convegno nazionale Vocazioni e Università 2024” che si apre oggi a Roma, dedicato al tema “Creare casa”.

«Per la prima volta il convegno è organizzato in sinergia dall’Ufficio per la Pastorale delle vocazioni e dall’Ufficio per l’Educazione, la scuola e l’università – sottolinea don Gianola –. Questa collaborazione riflette lo stile del cammino sinodale che le Chiese d’Italia stanno vivendo. E certamente la scuola e l’università sono fra gli ambienti in cui può fiorire una vocazione, in cui un giovane può maturare scelte decisive, ricevendo dalla Chiesa un accompagnamento adeguato. Ambienti in cui si può attuare “il miracolo di sperimentare che qui si nasce di nuovo”, come scrive il Papa nella Christus vivit».

Fra i destinatari del convegno troviamo, dunque, direttori regionali e diocesani della pastorale vocazionale e di quella universitaria, rettori e educatori dei seminari, animatori vocazionali e formatori degli istituti di vita consacrata, persone impegnate nelle cappellanie, nei collegi, nelle associazioni e nei movimenti universitari. Riguardo ai partecipanti, «saranno 400 in presenza, con almeno un’ottantina di collegamenti da remoto, principalmente da comunità di clausura, per un totale di 500 persone – anticipa don Gianola –. Vengono da tutte le regioni ecclesiastiche e da quasi tre diocesi su quattro. Sessanta i seminaristi, settanta i laici. Ecco: negli anni vediamo come la pastorale vocazionale coinvolga sempre più anche i laici. E questo si riflette nella loro crescente partecipazione al convegno nazionale».

Il titolo della tre-giorni ospitata alla Domus Mariae riprende un’espressione di papa Francesco, al n. 217 dell’esortazione apostolica “Christus Vivit”, pubblicata all’indomani del Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. «Creare casa – scrive il Pontefice – è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere». Si tratta di una sfida che tocca tutte le comunità cristiane, incluse le realtà in cui prende forma la pastorale universitaria.

“Creare casa”, fa notare don Gianola, è anche il tema che l’Ufficio per la Pastorale delle vocazioni propone in vista della 61ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebrerà la quarta domenica di Pasqua, il 21 aprile 2024. «Creare casa è un invito rivolto alle Chiese, alle comunità, alle parrocchie, ai presbitéri, alle famiglie, ai monasteri perché siano sempre più spazi capaci di quell’accoglienza cordiale e libera che fa crescere la vocazione sia di chi li abita che di chi li visita» e «diviene terreno fecondo di nuove vocazioni», si legge nella “Scheda tematica 2024” diffusa dall’Ufficio. Un invito che grazie al convegno nazionale abbraccia anche il mondo della pastorale universitaria.

«I lavori del convegno si articolano attorno all’idea delle “tre case” di Gesù – riprende il direttore dell’Ufficio –. Il primo giorno sarà dedicato alla “casa di Nazareth”. Il sociologo Massimiliano Colombi ci aiuterà a capire come “stare dentro” i movimenti sociali e culturali del nostro tempo, per “creare casa” là dove concretamente e quotidianamente abitiamo. Nel secondo giorno, ecco la “casa di Cafarnao”, il luogo del primo annuncio del Signore. Con Chiara Palazzini, ordinaria di pedagogia e psicologia alla Lateranense, esploreremo in particolare la dimensione delle relazioni, e di un “creare casa” che è prendersi cura delle relazioni. Titolo del terzo e ultimo giorno è “Creare casa nella Galilea”, là dove Gesù convoca i discepoli dopo la resurrezione. Con alcuni esperti guarderemo al futuro, riflettendo sulle sfide antropologiche e vocazionali che emergono dalle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale, dagli scenari del postumano».

Un’ultima nota. «Nel 2024 i sei numeri della nostra rivista Vocazioni saranno ogni volta realizzati in collaborazione con un ufficio o un organismo pastorale della Cei – annuncia don Gianola –. Il primo numero ha coinvolto Caritas Italiana. Così abbiamo scelto di camminare insieme per riconoscere come, nei diversi ambiti, possa trovare corpo ed essere nutrito l’annuncio della vocazione cristiana e delle vocazioni ecclesiali».

Lorenzo Rosoli

Avvenire, 3 gennaio 2024

(foto Siciliani)