UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Per gli universitari l’esperienza del Cottolengo

A Torino prende forma «C-Studio», struttura destinata ad accogliere da settembre 181 fuori sede. Con una proposta formativa
29 Giugno 2023

Un nuovo studentato con cinque sale studio, una sala conferenze, tre sale pasti e una palestra. Ma, soprattutto, con una proposta formativa incentrata sull’incontro con luoghi di scoperta e valorizzazione dell’umano. A Torino sono quasi conclusi i lavori e «C-Studio» (Cottolengo Studio): da settembre potrà finalmente accogliere 181 studenti. La struttura è realizzata e gestita dall’Impresa Sociale Providence House, nata nel 2017 su iniziativa della Piccola Casa della Divina Provvidenza per la costruzione e la realizzazione di processi dell’abitare che hanno al centro la persona in relazione con gli altri. La nuova iniziativa dello studentato mira a offrire un’esperienza degli anni universitari che vada al di là della mera acquisizione di conoscenze e competenze accademiche. Si propone infatti di fornire momenti e spazi di riflessione per aiutare gli studenti a sviluppare una comprensione più profonda di sé stessi e del mondo che li circonda, al fine di costruire una loro identità personale basata su valori e contenuti di spessore umano.

«C-Studio – spiega il presidente di Providence House, il cottolenghino fratel Luca Bianchini – nasce per occuparsi dell’accoglienza e l’accompagnamento dei giovani nel processo di formazione e di costruzione della propria identità professionale e umana, all’interno delle opportunità e delle sfide che emergono dall’attuale contesto culturale, lavorativo, sociale e politico. Siamo consapevoli che la formazione dei futuri professionisti debba avvenire in ampiezza e profondità, promuovendo una cultura in cui strutture e processi siano a servizio dell’uomo e non viceversa. Ecco perché vogliamo valorizzare l’essere umano. Questo obiettivo può generare nei giovani una passione e un impegno nel proprio cammino di crescita che, nel tempo, si può rivelare più costruttivo e, vogliamo sperare, anche più intelligente di una logica unicamente orientata alla performance».

Lo studentato disporrà di 75 camere doppie, 17 singole e 7 mini alloggi da 14 posti (oltre a 11 camere per studenti con disabilità) e accoglierà studenti universitari fuori sede, in difficoltà economiche e meritevoli, provenienti dalle graduatorie del diritto allo studio. Inoltre saranno proposte attività di volontariato, di servizio e di conoscenza della famiglia del Cottolengo, all’interno di un cammino di accompagnamento, nel pieno rispetto della libertà di scelta. «Fin dalle origini della sua opera – conclude il padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, don Carmine Arice – il Cottolengo è sempre stato animato da una grande passione per la formazione. Un’attenzione educativa che vuole rivolgersi alla globalità della persona, anche nella sua capacità di guardare a tutti gli uomini e alle fragilità. Lo studentato risponde alla domanda degli studenti fuori sede in costante aumento, ma soprattutto può essere occasione di incontro con la realtà cottolenghina e con il mondo della cura. Vivendo nei nostri spazi e partecipando alle nostre attività nascono mille domande di senso: cercare di dare risposte è un servizio molto importante per contrastare la cultura dello scarto».

Danilo Poggio

Avvenire, 29 giugno 2023