Offrire a ogni studente e a ogni comunità universitaria un percorso di condivisione «che sia al tempo stesso formativo e conviviale»: è questa la sfida che si pone l’Associazione collegi e residenze universitarie (Acru), che si ritroverà a convegno a Perugia da dopodomani a domenica. Al centro un tema che si ispira alla «Laudato si’» di papa Francesco: «Ecologia integrale: educazione. Abitare insieme la Casa comune». Sarà l’occasione per rilanciare il ruolo educativo dei collegi e delle residenze per gli studenti, tutte realtà chiamate a offrire ben più di un tetto. Il convegno vede la collaborazione dell’Ufficio nazionale Cei per l’educazione, la scuola e l’università ed è stato organizzato con la partecipazione dell’Alta scuola per l’ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Asa). Punto cardine del dibattito, notano gli organizzatori, sarà «il valore della persona e del 'ben-essere' della comunità». (in allegato il programma dell’iniziativa)
L’appuntamento sarà aperto dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Seguiranno le parole del presidente dell’Acru, Angelo Giornelli, del vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, di Pierluigi Malavasi, direttore dell’Asa, di Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Cei per l’educazione, la scuola e l’università. Sabato pomeriggio la Messa con il vescovo ausiliare di Perugia, Paolo Giulietti. Ai lavori parteciperanno circa 150 persone tra direttori di collegi e residenze, educatori e studenti. (Matteo Liut)
«Mai alberghi ma luoghi di formazione»
Formazione integrale, senso di appartenenza, apertura al dialogo e al confronto». Sono queste le caratteristiche principali che rendono i Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore luoghi di formazione a 360 gradi. Non una «semplice sistemazione alberghiera», dunque, ma «un’esperienza che ha un valore aggiunto e richiede agli studenti un impegno aggiunto affinché possano essere protagonisti della propria storia», come sottolinea don Paolo Morocutti, assistente pastorale del Collegio San Luca-Barelli, una delle quattro residenze in Campus della Cattolica di Roma.
«Le strutture, gestite direttamente dal nostro ente per il diritto allo studio, accolgono circa 400 giovani provenienti da tutta Italia e da altri Paesi del mondo. Con i Collegi delle sedi di Milano, Brescia e Piacenza, condividono un unico progetto formativo», spiega il sacerdote. «Per noi – aggiunge – è importante creare un ambiente familiare perché, indipendentemente dalla facoltà frequentata, ci interessa formare l’uomo». Così ogni residenza (che ha una direzione e un assistente pastorale propri) «cura la formazione culturale e spirituale degli studenti – riprende don Morocutti – promuovendo diverse iniziative, che spaziano dalla catechesi al teatro, alle attività sportive e di volontariato, alle visite guidate, agli incontri per riflettere su temi di attualità, alla proposta cristiana vera e propria».
I Collegi, pur essendo «aperti a tutti, anche se di altre religioni e non battezzati», hanno un piano educativo preciso e chi sceglie questo tipo di esperienza «ne sottoscrive e ne abbracciano l’intero progetto». In questo modo, osserva don Morocutti, «i giovani vengono responsabilizzati fin dall’inizio e sono chiamati a essere non solo destinatari della proposta, ma soggetti attivi». Non a caso, in ogni Collegio esistono varie commissioni che vedono gli studenti impegnati in prima persona nei diversi ambiti della vita della comunità. Inoltre, nell’ottica di una educazione integrale, evidenzia il sacerdote, vengono favoriti «il confronto e l’interscambio sia tra i ragazzi che tra i Collegi ». Chi sceglie di abitare in una residenza della Cattolica vi trova spazi e ma soprattutto contenuti. (Stefania Careddu)
Avvenire, 8 novembre 2017