UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Non solo turisti, spazio agli studenti

Il ruolo dell’Università Ca’ Foscari a Venezia
23 Marzo 2022

Ci sono nel mondo campus universitari situati in contesti dove non esistono città vere e proprie. Alcune università sono invece quasi più importanti delle città che le ospitano, come Oxford e Cambridge. Ci sono poi situazioni in cui le università contribuiscono allo sviluppo economico e demografico delle città.

L’Università Ca’ Foscari Venezia è da questo punto di vista un caso molto interessante. Venezia si sa, è una città fuori dal comune. La sua bellezza mozzafiato e la sua configurazione sono uniche, ma anche la causa di molti dei suoi problemi. Clamorosi flussi turistici hanno determinato una riduzione del numero dei residenti, passati dai 78 mila del 1990 ai 50 mila attuali. Inoltre, in quale altre città può succedere che una nave da crociera vada a scontrarsi con un’altra nave e con la banchina, a qualche decina di metri dalle case e dalle sedi dell’università, come successo a Venezia nel 2019? Nell’autunno dello stesso anno alcune acque alte eccezionali hanno messo in ginocchio la città e danneggiato case, negozi, servizi e infrastrutture. Pochi mesi dopo, la pandemia ha reso evidente quanto sia fragile un’economia basata solo sul turismo: città deserta, negozi chiusi, affittacamere e alberghi in crisi, come dappertutto, ma in modo più pesante.

In tutto ciò l’Università Ca’ Foscari Venezia svolge un ruolo molto importante per la città. Con oltre 22 mila studenti e una comunità di 1.800 persone tra docenti, ricercatori e amministrativi, l’ateneo da sempre attrae in città giovani e professionisti che sono 'residenti equivalenti' e che in diversi casi scelgono di fermarsi a Venezia per tutta la vita. Per facilitare queste scelte Ca’ Foscari ha investito in nuove residenze universitarie che ora possono ospitare quasi 1.000 studenti in più rispetto al passato, contribuendo a riqualificare intere zone della città. Oltre agli studenti, l’ateneo attira ricercatori e giovani talenti, anche grazie ai progetti europei ed internazionali che si aggiudica; stabilmente più 11 milioni di euro all’anno. Nell’ambito di Horizon 2020, per esempio, il programma europeo per la ricerca appena chiuso, i 60 milioni di euro raccolti vedono Ca’ Foscari al settimo posto tra gli atenei Italiani. Queste risorse consentono di assumere personale e di fare investimenti, attraendo ricercatori da tutto il mondo.

In particolare, sono oltre 100 le prestigiose borse di studio Marie-Sklodowska Curie assegnate ad altrettanti ricercatori negli ultimi anni. Studenti, personale, infrastrutture e finanziamenti contribuiscono quindi alla continua evoluzione della città, portando di fatto nuovi cittadini, ma anche al suo progresso sociale, economico e culturale. Per esempio, Venywhere è un progetto lanciato con la collaborazione dell’Università Ca’ Foscari che si rivolge a lavoratori interessati a spostarsi a Venezia per un periodo medio-lungo: i freelance e 'nomadi digitali', i lavoratori dipendenti che hanno la possibilità di svolgere la loro attività per periodi prolungati lontano dalla propria sede, i residenti veneziani che possono usufruire di servizi di supporto al loro lavoro remoto, facilitandone la permanenza in città, ed infine le aziende interessate a spostare interi team per periodi prolungati a Venezia. Servizi, quindi, attraverso i quali si punta a portare a Venezia nuovi residenti, invertendo la tendenza degli ultimi anni.

Se quindi vi imbattete in persone di età diversa, con i sacchetti della spesa o in tenuta da jogging, ma che non parlano veneziano, ebbene, potrebbero non essere turisti, ma bensì 'nuovi veneziani' arrivati da altre parti d’Italia o magari dalla Cina o dall’Australia e che stanno contribuendo a costruire la Venezia del futuro. È quindi anche grazie all’università che la città diventa ancora più bella, una città da vivere e non solo da visitare.

Andrea Piccaluga

Avvenire, 23 marzo 2022