UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Non algoritmi, ma notizie: vera identità e forza di Avvenire

Il quotidiano nei collegi universitari, un progetto da diffondere
8 Marzo 2022

Scriveva il filosofo José Ortega y Gasset: «Chi volesse insegnarci la verità, ci metta in condizione di scoprirla da noi stessi». È una richiesta saggia quella del pensatore spagnolo, valida per l’intero arco della vita umana ma particolarmente appropriata per la formazione negli anni giovanili. Non si cresce senza prendere in mano l’onere e il rischio della ricerca, dell’analisi e della costruzione del proprio percorso. La rivoluzione digitale, se da una parte ha semplificato il lavoro allargando a dismisura le possibilità di accedere a banche dati, risorse e fonti di informazioni, dall’altra lo ha reso più complicato mescolando senza criterio, sui suoi scaffali in continuo aggiornamento, la merce buona, gli articoli scadenti e i prodotti dannosi. E frullando il tutto sotto l’insegna dell’intrattenimento.

Per muoversi in questo flusso caotico serve una guida, occorrono delle chiavi di accesso che si guadagnano a costo di acquisire competenze critiche e riflessive. Una dotazione personale fatta anche di strumenti di decodifica, di argomentazione, di mediazione. Ed è qui che, nel percorso formativo personale e nello studio universitario, possono giocare un ruolo importante i giornali. Oggi più che mai. La Rete non li ha affatto soppiantati, anzi se ne avvale a proprio favore.

Il quotidiano, anche quando lo si trova online o in veste digitale, non è figlio di un algoritmo ma ha alle spalle una comunità di professionisti, degli ideali di riferimento esplicitati in un patto con il lettore. Il giornale non è anonimo ma ha un’identità, dichiara le fonti, controlla, seleziona, approfondisce, collega, ordina e confronta. Chiede e offre fiducia, fa discutere, provoca a uscire. E, in questo modo, allena a fare altrettanto.

Sono numerosi i valori formativi che il giornale offre alla vita universitaria. Il progetto che ha portato di recente il quotidiano Avvenire tra gli studenti dei collegi dell’Università Cattolica risponde a questa esigenza dei giovani di accostarsi alla realtà con le loro domande, e allo stesso tempo interrogare gli esperti, smontare i messaggi e le vetrine che li espongono. E magari non essere soli in questo esercizio, ma prendendo davvero sul serio il mantra della cultura digitale: condividi!

Non per nulla la proposta è rivolta ai collegi e alle residenze universitarie, ossia a luoghi di vita, in cui si studia fianco a fianco, si condivide il vissuto non meno del tempo libero e ci si confronta. Lo stesso Ortega, nella frase citata in avvio, parla al plurale. E non a caso, nel progetto «Avvenire-Cattolica», l’abbonamento al giornale si completa con la scelta di temi da seguire e momenti di incontro con i giornalisti, dando forma a degli autentici laboratori di lettura e di pensiero, dove anche Internet offre il meglio di sé.

In un tempo in cui si è alla ricerca spasmodica di alleanze a favore dei giovani, si può solo sperare che una simile iniziativa si diffonda in tutti i luoghi della pastorale universitaria.

Ernesto Diaco, Direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università

Avvenire, 8 marzo 2022

In allegato la presentazione del progetto sulle pagine di “Avveni