Giocare, confrontarsi, crescere. Va avanti a passo spedito il progetto “Marche in Movimento con lo Sport di classe”, alla sua terza edizione, quest’anno, indirizzato alle classi prime della scuola primaria per motivarle quante più possibile ad integrare l’attività fisica e il movimento nel proprio quotidiano scolastico.
Promosso dalla Regione Marche, con la collaborazione di Asur, Coni Marche, Centro sportivo italiano, Cip Marche ed Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, l’iniziativa coinvolge 2.490 classi della scuola primaria della regione adriatica, praticamente due su tre del territorio. Fondato sull’importanza dello sport, dell’attività fisico–motoria come parte integrante della vita quotidiana e sulla promozione di corretti stili di vita.
Diverse le idee di movimento facili da realizzare; con le classi partecipanti impegnate a svolgere almeno 20 minuti di movimento al giorno in aggiunta alle ore curriculari di educazione motoria. L’attività può essere eseguita durante la lezione, nelle pause, lungo il tragitto fra casa e scuola o anche sotto forma di compiti a casa. Ogni classe decide in modo autonomo in che modo svolgere in concreto i 20 minuti quotidiani di movimento.
Le attività sono iniziate il 7 gennaio scorso grazie a 270 tutor giovani laureati in scienze motorie che intervengono in aula con i docenti per migliorare la qualità e la quantità delle ore di attività motorie di circa 50mila alunni non solo in palestra, ma anche mentre si studiano le sillabe o si risolve un’operazione algebrica.
Previste 66mila ore di lezione, modulate nelle classi prime, seconde e terze per un totale di 3 ore di attività motoria settimanale e 12 ore mensili; – nelle classi quarte e quinte – per un totale di 2 ore di attività motoria settimanale e 8 ore mensili. Assai soddisfatto il presidente del Csi Marche, Tarcisio Antognozzi: «Scuola in movimento rappresenta un modo concreto e sostenibile per promuovere non solo il movimento a scuola, ma l’adozione di sani stili di vita per i bambini e le loro famiglie: è una rivoluzione culturale dolce e a basso costo. È auspicabile che il modello marchigiano possa essere replicato in tutto il territorio nazionale».
Felice Alborghetti
Avvenire, 27 febbraio 2020