UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Msac, un manifesto per costruire “la scuola del noi”

Il Movimento studenti dell’Azione Cattolica ha preparato un documento sulla scuola scritto dagli alunni all’indomani del lockdown
14 Ottobre 2020

Più formativa, sostenibile e solidale. Questa la scuola «che gli studenti meritano», secondo il Movimento studenti di Azione Cattolica (Msac), che ieri ha presentato il Manifesto nazionale “La sfida possibile. Costruiamo la scuola del noi”. Frutto del lavoro di migliaia di giovani di tutta Italia, avviato in pieno lockdown e arrivato alla sintesi finale nelle scorse settimane, il documento affronta «quattro tematiche fondanti»: il benessere a scuola, la didattica, l’edilizia scolastica e la rappresentanza studentesca. Per ciascuna mette in luce le principali criticità, avanzando proposte migliorative frutto del lavoro di tutte le componenti la comunità scolastica: alunni, insegnanti e famiglie. «Solo agendo insieme avremo la forza di andare lontano», ha sottolineato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel messaggio di saluto agli studenti di Ac, ricordando la lezione di don Milani.

Nella scuola dove «nessuno resta indietro», un «ruolo centrale » è ricoperto dal «contesto scolastico » e dal «benessere» dello stare in classe insieme a compagni e insegnanti. Da qui, l’urgenza di «adeguare o progetta- re nuovi spazi per la socializzazione », «promuovere la corresponsabilità tra docenti e alunni » e «valorizzare e rinnovare i Patti educativi territoriali», pensati come risposta all’emergenza sanitaria che ha colpito anche il mondo della scuola. Per accompagnare le situazioni di maggior fragilità, il Manifesto del Msac propone l’apertura di uno «sportello di ascolto psicologico » in tutte le scuole e l’istituzione di un «percorso di riorientamento » per contrastare la dispersione scolastica. Sul versante della salute, tanto più importante in questa fase, la proposta è l’introduzione della figura del «medico scolastico », garanzia di «una sorveglianza più puntuale sulle scuole, in ottica di un monitoraggio costante».

Sul fronte della didattica, il Msac sottolinea la necessità di «investire nella digitalizzazione» e di «formare alla digitalità» e all’utilizzo consapevole e responsabile dei media digitali, ma anche di «rafforzare l’organico docente », la cui «competenza» sarà fondamentale per «dare inizio a una didattica basata sulla passione trasmessa dal docente e sulla partecipazione attiva degli studenti», in una sorta di «collaborazione » che porti entrambi a «discutere della didattica che faranno insieme». Questo è il «grande sogno» dei promotori del Manifesto.

Il capitolo sull’edilizia scolastica prende le mosse dalle «criticità e carenze» che hanno la loro massima manifestazione nelle «classi pollaio», che ancora esistono in molte realtà, soprattutto metropolitane, nonostante i «significativi investimenti» degli ultimi anni. Di estrema attualità, la problematica legata ai trasporti. Gli studenti chiedono di «aumentare le corse in orario scolastico, per garantire il distanziamento imposto dall’emergenza e riprogrammarle in funzione dell’attività scolastica». Per quanto riguarda, infine, la partecipazione e la rappresentanza, tra le prime “vittime” del lockdown, la proposta del Manifesto è fare formazione per «scegliere rappresentanti consapevoli della loro responsabilità », utilizzando anche «gli spazi delle città» per organizzare le assemblee di classe, istituto e consulta studentesca.

«Vogliamo rimettere la scuola al centro, non parlando solo di banchi e mascherine, ma di un luogo dove diventare grandi», hanno sottolineato la segretaria e il vice–segretario del Msac, Adelaide Iacobelli e Lorenzo Zardi.

Paolo Ferrario

Avvenire, 17 ottobre 2020

Vedi qui il testo del Manifesto: https://msac.azionecattolica.it/manifesto-nazionale-la-sfida-possibile