UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Meno smartphone a scuola. Bene, spazio agli insegnanti

Il pedagogista Daniele Novara sulle implicazioni della circolare del ministro Valditara
23 Luglio 2024

Con la pubblicazione della circolare sull’utilizzo degli smartphone a firma del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, siamo di fronte a flebilissimi segnali di un’inversione di tendenza. Finalmente, proviamo a muoverci in linea con il resto d’Europa, in primis Francia e Svezia, verso un ripensamento delle politiche scolastiche degli ultimi 10 anni, sostanzialmente basate sull'innesto delle tecnologie in nome di una “didattica digitale” o di una fantomatica “scuola digitale”.

I tentativi messi in campo con la Dad, durante il triste periodo del Covid, ci hanno chiaramente mostrato come l’uso massivo e scriteriato delle nuove tecnologie può portare malessere e ulteriore dispersione scolastica. Il digitale non può sopperire in alcun modo alla formazione pedagogica dei docenti e alla loro competenza professionale. La risorsa principale su cui investire nella scuola sono gli insegnanti.

Per operare un vero cambio di direzione occorre un'azione più coordinata che ponga al centro le competenze dei docenti, la gestione della classe, il superamento della lezione frontale, la capacità di realizzare una valutazione formativa o evolutiva piuttosto che una valutazione puramente basata sul voto, la capacità di lavorare insieme come squadra, come équipe formativa.

Da anni l'unico vero investimento di aggiornamento nella scuola è stato quello digitale. Sia chiaro, io non discuto il necessario ammodernamento della società, ma bisogna considerare il rapporto del digitale con i bambini, anche piccoli, e le dipendenze che possono crearsi. Per questo serve gradualità, specialmente nel mondo dell’apprendimento. Non tutto quello che è nuovo è necessariamente adeguato ai più piccoli. Occorre misura, intelligenza, rispetto dell'età e della crescita delle future generazioni.

Mi attendo quindi dal ministero una iniziativa più organica che dia agli insegnanti e alle scuole indicazioni più precise per l’utilizzo dei dispositivi digitali, in modo da evitare situazioni parossistiche già viste all'epoca della Dad.

Daniele Novara

Avvenire, 20 luglio 2024