Mascherine per tutti, igiene delle mani, pulizia approfondita dei locali e distanziamento fisico. Saranno questi gli elementi principali per lo svolgimento, in presenza e in sicurezza, della Maturità 2020, che interesserà 515.864 candidati. Il protocollo messo a punto dagli esperti del Comitato tecnico scientifico, è stato presentato ieri mattina dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con Agostino Miozzo, coordinatore del Cts istituito per l’emergenza coronavirus e Alberto Villani, componente dello stesso Cts e del gruppo di lavoro del Ministero per la ripresa di settembre.
Lo svolgimento della prova sarà scandito da una serie di adempimenti messi in atto per evitare assembramenti, sia all’interno che all’esterno degli edifici scolastici. Innanzitutto, il candidato, che potrà essere accompagnato da una sola persona, dovrà presentarsi non prima di 15 minuti dall’orario previsto e dovrà lasciare la scuola subito dopo. Dove possibile, i dirigenti scolastici dovranno predisporre percorsi separati, in entrata e in uscita, per evitare che le persone possano incrociarsi. Chi, il giorno dell’esame, avesse una temperatura di 37.5 gradi, oppure fosse stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni, oppure fosse venuto in contatto con persone positive al Covid–19, sempre nelle ultime due settimane, non potrà sostenere l’esame, che sarà riprogrammato dalla commissione. Le stesse misure di precauzione sanitaria valgono per i sei membri interni della commissione e per il presidente esterno. Il commissario che manifestasse i sintomi del contagio dovrà essere subito sostituito.
Tutti, candidato, accompagnatore e commissari dovranno indossare la mascherina, che potrà essere abbassata, dallo studente, durante l’interrogazione, solo se la distanza tra i presenti sarà di almeno due metri. Non sarà necessario indossare i guanti, ma la scuola dovrà provvedere a posizionare i dispenser per l’igiene delle mani. Inoltre, al termine di ogni giornata dovrà essere effettuata una pulizia approfondita dei locali. Nel caso in cui le commissioni dovessero stabilire prove pomeridiane, l’igienizzazione dovrà essere eseguita anche durante la pausa tra la sessione mattutina e quella pomeridiana, oltre che al termine della giornata.
L’esame, ha ricordato la ministra Azzolina, che ieri ha firmato la relativa ordinanza, comincerà il 17 giugno e sarà esclusivamente orale, durerà un’ora e avrà un “peso” massimo di 40 crediti. Il percorso scolastico dell’ultimo triennio, invece, potrà arrivare a un massimo di 60 punti. Voto massimo sarà 100/100, ma, ha assicurato la Ministra, si potrà arrivare anche alla lode. La prova comincerà con la presentazione di un elaborato sulle discipline di indirizzo, concordato con i docenti, poi si passerà a un testo di Italiano e all’analisi del materiale assegnato dalla commissione.
La Maturità, è stato sottolineato dalla Ministra e dai due esperti, sarà una sorta di «prova generale» per il rientro in classe a settembre in sicurezza. Resta la possibilità che alcuni territori, dove la curva dei contagi dovesse tornare a salire, possano decidere di tenere l’esame a distanza, proprio per salvaguardare la sicurezza di candidati, commissari e personale scolastico.
Via libera anche all’ordinanza per gli esami di Terza media, che interesseranno 568.946 studenti. La prova quest’anno coincide con la valutazione finale del consiglio di classe che tiene conto anche dell’elaborato prodotto dall’alunno, la cui presentazione avverrà in modalità telematica. Tutte le operazioni dovranno concludersi entro il 30 giugno, così come chiesto dai dirigenti scolastici.
Infine, la Ministra ha firmato l’ordinanza per la valutazione finale degli studenti, che «avverrà sulla base dell’attività didattica effettivamente svolta, in presenza e a distanza». Si potrà essere ammessi alla classe successiva anche con insufficienze in una o più discipline, ma è previsto un successivo recupero degli apprendimenti nell’anno scolastico 2020/2021. Le bocciature, ha avvertito Azzolina, non sono però sospese. Con decisione da assumere all’unanimità, il Consiglio di classe potrà non ammettere alla classe successiva lo studente che, già prima dell’emergenza coronavirus, non frequentava la scuola o lo faceva in maniera «sporadica».
Paolo Ferrario
Avvenire, 17 maggio 2020