UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’università? «A casa di nonna Dora»

Caro-affitti, la sfida della coabitazione. La storia di Claudia, studentessa allo Iulm, e del progetto “Prendi in casa”
1 Giugno 2023

«È come se lei fosse mia nonna e io sua nipote». Claudia, 25 anni, studentessa all’Università Iulm di Milano, descrive così il rapporto con la sua insolita coinquilina, la signora Dora, che di anni ne ha 86. «Vivo a casa sua ormai da due anni – prosegue la ragazza -, la convivenza è molto tranquilla, io ho la mia stanza singola, pranziamo e ceniamo insieme e, nel tempo libero, ci raccontiamo come sono andate le nostre giornate. Poi, la sera, divano e serie tv».

Claudia e Dora si sono conosciute grazie al progetto “Prendi in casa” dell’associazione Meglio Milano. L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere l’abitare collaborativo tra residenti e giovani fuorisede, mettendo in contatto chi ha a disposizione una stanza in più con chi cerca una sistemazione. «Prima di andare a casa della signora Dora ho abitato in un residence universitario – racconta Claudia - pagavo 450 euro per un posto letto in una camera doppia. Ora pago 280 euro, tutto incluso».

Claudia è venuta a conoscenza dell’iniziativa grazie a un volantino affisso su una bacheca dell’università. «Tra le varie offerte di case in affitto ho visto questa e mi sono incuriosita – prosegue – sono dunque andata sul sito web e ho compilato il modulo online in cui spiegavo le mie esigenze e, dopo essere stata ricontattata dall’associazione per un colloquio conoscitivo, mi è stata proposta l’abitazione di Dora». A quel punto le due si sono incontrate di persona. «Abbiamo passato qualche ora insieme a casa della signora e, dopo che entrambe abbiamo dato l’ok, abbiamo iniziato la convivenza», aggiunge Claudia.

L’associazione gestisce passo dopo passo ogni fase della conoscenza e della coabitazione, dando la possibilità ai giovani di risparmiare sugli affitti e agli anziani di avere qualche soldo per le spese e, soprattutto, una compagnia rassicurante in casa. «Da quando abbiamo iniziato, nel 2004, sono state attivate oltre 700 convivenze con questa formula – spiega Monica Bergamasco, referente di Prendi in casa – all’inizio il progetto era indirizzato esclusivamente ad anziani autosufficienti e giovani studenti, ora posso partecipare anche famiglie, coppie o adulti soli che hanno dello spazio in più in casa».

Con la recente emersione del tema del caro affitti le richieste di chi è disponibile a offrire un alloggio sono aumentate. «Riceviamo chiamate di persone che ci dicono: “ho una casa più grande delle mie necessità, la metto a disposizione perché so che c’è questa problematica”», prosegue Bergamasco. «Quello che rileviamo – aggiunge - è che le persone che aprono le porte della propria abitazione non lo facciano per avere un tornaconto economico, ma per un senso di solidarietà o perché in cerca di un contatto con una generazione più giovane».

Quello del rapporto intergenerazionale è l’aspetto al centro di un altro progetto, “A casa coi nonni”, promosso dalla cooperativa Universo Sud nella città di Potenza. Con questa iniziativa si punta ad offrire una sistemazione a basso costo agli studenti che vanno a vivere nel capoluogo lucano. «Nella nostra città abbiamo circa tremila ragazzi fuorisede a fronte di un unico studentato, che ha solo 80 posti. La prima criticità che vogliamo affrontare è proprio quella della carenza di alloggi», spiega Antonio Candela, presidente della cooperativa. «Il nostro progetto riprende una prassi già consueta nei decenni scorsi, quando si andava a studiare fuori e si stava a pensione dal parente o dall’amico di famiglia – prosegue –. Ora il nostro obiettivo è riproporre questa formula in chiave moderna».

Il progetto sarà avviato a partire dal primo giugno, quando la piattaforma online inizierà a raccogliere le adesioni per le convivenze. «Lo scopo è far incontrare persone compatibili tra loro – aggiunge Candela – e, in cambio di un piccolo rimborso spese, lo studente si mette a disposizione per aiutare l’anziano in piccole faccende domestiche e, soprattutto, nell’uso degli strumenti digitali, che ormai sono indispensabili per le persone di tutte le fasce d’età. La nostra speranza è quella di riuscire a risolvere due problemi con un’unica soluzione».

Silvia Serafini

Avvenire, 31 maggi0 2023