UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

L’opera educativa diventi una ricerca e non consumo

Creare un clima aperto all’innovazione è stimolante per i bambini stessi che, a loro volta, assumono gli atteggiamenti dei ricercatori
22 Giugno 2023

Il processo educativo necessita che si realizzino momenti di opportuna riflessione per andare alla radice e alle ragioni, rivisitando il magistero di alcuni testimoni come pure alcune tappe significative dei tracciati di costruzione del profilo di sistema.

La ricorrenza del centenario della nascita di don Lorenzo Milani, ad esempio, ha stimolato approfondimenti riguardo alle scelte generative realizzate nel “far scuola” dal Priore di Barbiana: l’inclusione e l’equità, il diritto di tutti alla scuola, la costruzione collettiva del sapere, l’incontro con testimoni privilegiati, la scuola come profilo di formazione alla cittadinanza mediante l’esercizio del pensiero critico, il primato della parola per diventare liberi, Vangelo, Costituzione e giornale per una didattica coscientizzante. Sono alcuni tratti definienti la scuola pensata come liberazione dalle dipendenze e dai condizionamenti culturali e sociali. Parimenti riprendere il profilo di scuola come comunità, tratteggiato dalla legislazione del 1974 che delineava la gestione sociale, sviluppa percorsi interessanti di riattualizzazione e di ripensamento.

Intendiamo soffermarci su tre dimensioni che, nello sfondo normativo si collocavano in maniera puntuale come caratterizzanti un “far scuola” generativo: la ricerca educativa, la sperimentazione e la documentazione così come tratteggiate dal DPR n° 419/1974. Una scuola di ricerca come promozione della funzione interpretativa della realtà caratterizzante l’intus legere analizzando in profondità le questioni e i problemi, instaura un costume mentale; esso è particolarmente necessario sviluppare nella stagione che viviamo caratterizzata da un consumo acritico e banalizzato dell’informazione. Riconoscere la ricerca educativa come connotato della scuola colloca la stessa non in una logica di consumismo, ma di produttività creativa, patrimonio di sviluppo.

Sembra che molte scuole si caratterizzino come un supermarket a consumo individuale, veicolato da una didattica passivizzante, di schede preconfezionate, di materiali pronti all’uso..., senza che vi sia una ricerca originale e creativa di produzione che nasce da una didattica attiva e partecipata. Collocare la scuola all’interno di un processo di ricerca educativa significa liberare l’insegnamento da forme di ripetitività e di esecutività mortificanti il costume della partecipazione al processo di produzione culturale. Significa anche evidenziare la diversità tra i caratteri e gli scopi della ricerca accademica da quella della scuola, anzi, saranno necessari opportuni partenariati tra Università e scuola. Ricerca chiama sperimentazione quale esplorazione ed elaborazione di nuovi sentieri formativo-didattici che consentano di aprire alla co-costruzione del sapere quale connotato specifico del fare cultura: in particolare il docente è colui che non fa cultura da solo.

La proposta sperimentale diviene opportunità per creare un clima aperto all’innovazione e stimolante per i bambini stessi che, a loro volta, assumono gli atteggiamenti di ricercatori e sperimentatori. Ricerca e sperimentazione accendono l’attenzione sulla documentazione come “lasciare il segno, la traccia” del lavoro pedagogico-didattico, dell’azione educativa della scuola. Documentare significa rendere visibile, anzitutto ai protagonisti diretti, quasi “materializzare” il percorso intrapreso che diviene “fonte” molteplice di apprendimento. Abbiamo evidenziato alcuni tratti di un profilo di scuola che da una logica di consumo, si orienta verso un contesto di specifica produzione culturale. È quanto la Fism sta mettendo in atto perché la scuola dell’infanzia nel sistema 0/6 diventi centro attivo di ricerca/sperimentazione/ documentazione/formazione educative.

Bruno Forte, responsabile Area pedagogica FISM

Avvenire, 20 giugno 2023