UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Lodi, alla scuola diocesana la festa del “Vescovile”

In Cattedrale la Messa di mons. Maurizio Malvestiti per lo storico Collegio, a cent’anni dalla sua istituzione
20 Novembre 2023

Tantissimi i fedeli presenti domenica 12 novembre in Cattedrale per la celebrazione che ha ricordato i cento anni dalla nascita del Collegio Vescovile di Lodi. Tra di loro i piccoli studenti (bambini e ragazzi) e le studentesse della scuola diocesana, genitori, ex studenti, docenti, convittori, educatori, i membri del coro “Il Dono” diretto da Grazia Giandini, il rettore del Vescovile don Carlo Groppi e la dirigente scolastica delle scuole diocesane Giusy Vignati. Don Groppi, all’inizio della celebrazione, ha ringraziato il vescovo Maurizio Malvestiti per la sua vicinanza all’istituzione, ricordando che fu proprio un’intuizione dell’allora vescovo di Lodi Pietro Zanolini a dare il via all’esperienza del Vescovile (il 15 ottobre 1923). A presiedere la Messa lo stesso vescovo, concelebranti diversi sacerdoti che nel passato sono stati rettori, vice-rettori, insegnanti o collaboratori dell’istituzione scolastica: i monsignori Franco Badaracco (oggi presidente della Fondazione “Casa del Sacro Cuore”, gestore della scuola diocesana), Sandro Bozzarelli, Peppino Bertoglio, Antonio Valsecchi, Gianni Brusoni; con don Piergiacomo Gazzola e don Manuel Forchetto.

«Nell’Eucaristia domenicale, appuntamento inderogabile richiamato dal Congresso Eucaristico, ringrazio il Signore per il Collegio Vescovile-Scuola Diocesana – ha detto il vescovo Malvestiti durante l’omelia - e prego affinché continui la sua opera grazie alla vostra incontenibile voglia di futuro. Essa scaturisce da idealità e finalità confluite in un progetto che dialoga nel rispetto di norme ed orientamenti, col contesto scolastico italiano, in apertura però ad orizzonti sempre più ampi per rimanere giovane, confermandosi come un buon regalo per la chiesa e la società lodigiana dopo un secolo di educazione e ospitalità. La comunità ecclesiale l’ha avviata attingendo ad una consolidata tradizione, col solo intento di contribuire alla crescita dell’umano nella sua integrità. In fedeltà però al vangelo, che ci rende attenti alla storia, a povertà e difficoltà, scorgendovi sempre innegabili opportunità. Fedeltà al vangelo e alla storia. Quale vangelo? Quello di Gesù morto e risorto, che dà ad ogni uomo e donna certezza pasquale di vita e amore senza fine».

Il vescovo ha fatto appello poi alle parrocchie affinché sostengano questa agenzia educativa in cui la diocesi esprime la sua irrinunciabile responsabilità pastorale in apertura amichevole con tutte le altre scuole paritarie e statali del territorio». Poi ha parlato di sinodalità e santità. «Il Sinodo, celebrato in questa stessa cattedrale, ha ricordato la scuola tra le opere che “hanno enormemente arricchito il tessuto culturale, sociale e morale della società lodigiana” e aggiungendo che “non si parte da zero, ma da un fiume di bene che ha inondato da sempre questa terra” (costituzione 53). L’invito alla sinodalità e alla santità è anche per voi: unico è il Maestro, che indica la meta comune della definitiva festa nuziale per la pace dei singoli e dell’intera famiglia umana. In quest’ora della storia, l’educazione alla pace si impone nutrita dalla speranza contro ogni speranza. Il vostro patrono, Vincenzo Grossi, e Francesca Cabrini, divennero educatori santi perché appresero dal fecondo silenzio di Nazareth con Gesù, Maria e Giuseppe che per fare della scuola una vera famiglia, ogni singola famiglia deve rimanere la prima scuola di umanità e di fede».

«Quanti volti, aspirazioni, sacrifici, - ha concluso il vescovo - quanti nomi potremmo raccogliere nell’offertorio di questa Messa. Ne ricordiamo uno solo: il vescovo Pietro Zanolini, che nell’ultimo anno di vita volle il Collegio vescovile. Lo affidiamo al Signore insieme agli innumerevoli benefattori ed ex alunni ecclesiastici e laici, vivi e defunti, affinché siano tutti ricompensati nel modo più amorevole. Il vostro cammino ha beneficiato altresì della società lodigiana: istituzioni pubbliche, singoli privati, hanno compreso e apprezzato il carisma del Collegio e della Scuola: la cura della risorsa ineguagliabile rappresentata da ogni alunno e alunna, coi rispettivi familiari e la comunità di provenienza, favorendo ogni interazione tra le figure educative, direttive e gestionali. La diversa responsabilità non ha nuociuto anzi ha concorso alla sua fecondità in un’ottica decisamente inclusiva. Non manchino mai la passione e l’entusiasmo in tutte le componenti di questa avventura educativa e ospitale».

La festa è continuata nella sede di via Legnano, alla presenza del vescovo e del prefetto di Lodi, grazie alla simpatica accoglienza offerta dagli studenti, fino al taglio della torta per i cento anni della Istituzione.

Giacinto Bosoni

Avvenire Lodi, 19 novembre 2023