Dall’occupazione alla cogestione, puntando su dialogo e organizzazione. Gli insegnanti e il preside del liceo Maxwell di Milano, Franco Tornaghi, in questi momenti di proteste nelle scuole hanno avviato un percorso di collaborazione tra studenti e docenti che si è concretizzato con i ragazzi della sede staccata di via Settembrini che giovedì e venerdì prossimi daranno il via alla cogestione partecipata. Uno dei temi delle 26 proteste dei licei è l’insufficienza di sostegno psicologico post pandemia.
«È vero, i problemi psicologici sono aumentati» dice la professoressa Paola Piacentini ma ricorda la convenzione tra il Maxwell e il Fatebenefratelli-Sacco per avere uno psicologo 3-4 ore un giorno alla settimana per un totale di 90 ore. Sono già 18-19 gli studenti che lo hanno incontrato. La collaborazione è iniziata a novembre per questioni burocratiche ma un secondo bando per la sede di via Settembrini è già stata assegnato. Con i ragazzi si sono svolti incontri anche online e ad alcuni hanno partecipato i genitori e i docenti di entrambe le sedi.
Gli allievi della sede distaccata «volevano far sentire anche la loro protesta ma poi la situazione si è tranquillizzata e si è preparato un programma costruttivo alternativo alle lezioni frontali» ha commentato il professor Francesco Paticchio e la collega Annarosa Zivino ha aggiunto: «I ragazzi si sono dimostrati disposti ad ascoltare spontaneamente e noi siamo andati incontro anche ai loro desideri ». Tra questi il miglioramento della scuola, ad esempio pulendo il giardino e la facciata esterna dai graffiti, e laboratori come quello di ciclofficina in cui i ragazzi del triennio 'insegnano' a quelli del biennio: tutto ciò va ad aggiungersi ad attività come quella di proiezione di film.
«Da tempo si aveva la sensazione che gli studenti del Maxwell volessero occupare – dice la professoressa Marta Maria Mai – ma non si pensava che la protesta si sarebbe concretizzata e mi sono impegnata per evitarla insieme ai miei colleghi». Tra l’altro le quinte che sosterranno la maturità – uno dei temi delle manifestazioni studentesche – erano presenti: «Io avevo i maturandi del 2020 che rimpiangevano le prove scritte perché temevano di avere un curriculum meno valido» e comunque la seconda prova che ora si contesta – ricordano tutti i docenti – è preparata dai propri insegnanti.
Monica Lucioni
Avvenire, 14 aprile 2022
(foto da www.maxwell.edu.it)