UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«L’educazione accende la luce sull’indifferenza»

Papa Francesco alla comunità accademica di Tiblisi: proseguite nella formazione delle giovani generazioni con ponti verso il bene
15 Febbraio 2023

L’educazione come occasione per accendere una luce, una lampada contro la dimenticanza e l’indifferenza. È il passaggio centrale del discorso che papa Francesco ha rivolto alla comunità accademica dell’Università Sulhhan-Saba Orbeliani di Tbilisi, capitale della Georgia. «Vi ringrazio per la vostra visita e per quello che fate: offrite un bell’esempio di ricerca culturale appassionata e di cura per quel bene inestimabile che è la crescita formativa dei giovani. L’educazione fa proprio questo: aiuta le giovani generazioni a crescere, scoprendo e coltivando le radici più feconde, così che portino frutti» ha detto il Pontefice dopo il saluto che la comunità accademica gli ha rivolto.

Nel suo discorso papa Francesco ha ricordato come nella lingua georgiana il termine “educazione” derivi dalla parola “luce” «ed evoca il passaggio dall’oscurità dell’ignoranza alla luminosità della conoscenza. Educare per voi è venire un’altra volta alla luce, è sinonimo di illuminazione». Una luce che «non modifica la situazione che va ad illuminare», ma «cambia la percezione del presente». Sempre nel suo discorso il Papa ha ricordato come «la storia della Georgia racconta tanti passaggi dall’oscurità alla luce, perché il vostro Paese è sempre riuscito a rialzarsi e risplendere, anche quando, più volte lungo i secoli, ha subito invasioni e dominazioni straniere». Periodi nei quali la Chiesa cattolica ha svolto «un ruolo prezioso» per il Paese, aiutando il popolo «a coltivare, pure nei periodi più bui, un’attitudine positiva proprio grazie alla sua fede e alla sua cultura». Un compito che oggi viene portato avanti anche dall’Università Sulkhan-Saba Orbeliani di Tbilisi.

«Questo ruolo di creare spazi e ponti per il bene di un Paese e della sua gente è inscritto nel nome del vostro Istituto, dedicato al grande Sulkhan-Saba Orbeliani, il diplomatico georgiano per eccellenza, persona di notevole cultura e apertura ha ricordato il Papa -. I georgiani, a partire dai giovani, meritano di avere opportunità sempre più ampie. E al tempo stesso il tipico umanesimo georgiano, nella sua unicità e bellezza, merita di essere apprezzato altrove, con la sua arte, letteratura, musica e con tante altre espressioni rilevanti, che potranno arricchirsi attraverso il confronto rispettoso con altre culture. La luce ci è d’esempio anche in questo: essa non esiste per essere vista, ma per far vedere, per far vedere attorno e di più: così è la cultura, che dischiude gli orizzonti e dilata i confini». Un saluto infine, il Papa ha voluto riservarlo anche al patriarca di tutta la Georgia Ilia II, definendolo «un uomo di Dio che porto nelle mie preghiere e del quale mi piace ascoltare i pregevoli componimenti musicali» e ricordando la visita a Tbilisi nel 2016. (E.Le.)

Avvenire, 14 febbraio 2023

(foto Vatican News)