UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le Università milanesi si aprono al mondo

Sono sempre più numerosi i programmi di cooperazione internazionale proposti agli studenti, attivi soprattutto nei Paesi in via di sviluppo
29 Luglio 2024

Il percorso universitario, fin dalla sua origine, ha come ambizione quella di formare studenti che siano anche, soprattutto, cittadini, termine inteso nella sua etimologia di “parte della comunità”. Non stupisce allora che tutti gli atenei offrano ai loro studenti possibilità per crescere non solo dal punto di vista didattico, ma anche civile e umano, con progetti di volontariato spesso rivolti a Paesi in via di sviluppo.

L’Università Statale di Milano è coinvolta in oltre 50 progetti di cooperazione internazionale che vanno dall’area sanitaria allo sviluppo sostenibile. Tra i più significativi c’è una missione in eSwatini (Africa meridionale), che mira a portare avanti una campagna di prevenzione del cancro al collo dell’utero. Presso la St. Philip’s Mission Clinic delle Suore Cabriniane, due gruppi di ricerca partiti da Milano hanno iniziato a lavorare a una campagna di screening mediante Hpv test, con metodi innovativi potenzialmente applicabili anche in Paesi a basso e medio reddito.

Di ambito sanitario sono anche i programmi offerti dall’Università degli Studi di Milano- Bicocca, che dà ai suoi studenti l’opportunità di svolgere un tirocinio in alcuni dei maggiori ospedali dell’Africa equatoriale, come il St. Mary’s Hospital a Lacor (Uganda). Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’università ha inoltre istituito il “Bicocca Global Health Center”, che coinvolge docenti, ricercatori, medici specializzandi e studenti per affrontare i problemi di salute globale con soluzioni sostenibili.

Ancora in ambito medico e di prevenzione è la partnership che l’Università Vita-Salute San Raffaele ha stretto con l’Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli (Aispo), unica Ong italiana a operare dentro un ospedale. Aispo è specializzata nella realizzazione di progetti di cooperazione internazionale in ambito sanitario e opera in molte aree di crisi: a oggi è presente nella regione autonoma del Kurdistan (Iraq), in Sudan, in Sud Sudan, in Egitto, in Vietnam, in Sierra Leone, in Libano, in Mozambico, in Madagascar e in Colombia.

Di ampio respiro sono le partnership attivate dall’Università Cattolica del Sacro Cuore tramite il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (Cesi). Fra questi, il Charity Work Program, rivolto a studenti e laureati, nato nel 2009. Da allora il numero di studenti volontari, di partner e di destinazioni è costantemente aumentato: per l’anno accademico in corso, il programma offre 51 scholarship per esperienze della durata di tre-otto settimane, in Paesi come Bangladesh, Camerun, Guatemala, India, Nepal, Messico e molti altri.

I progetti della Iulm, la Libera Università di Lingue e Comunicazione, viaggiano sul doppio binario della solidarietà e della comunicazione. Tra questi un progetto di ricerca sul cacao, intitolato “I ponti sospesi”, con attività del Centro di ricerca cultura e scienza della sostenibilità (Creces), che ha prodotto due summer school, due mostre e il film lungometraggio “La leggenda dell’albero segreto”. In più, a partire dall’autunno del 2022, l’università partecipa al progetto di formazione per studenti residenti nei campi per rifugiati di Azraq (Giordania) e Kakuma (Kenya). Il Politecnico di Milano, grazie all’autofinanziamento associato al bando Polisocial Award che sostiene la ricerca scientifica ad alto impatto sociale, impiega i fondi 5x1000 Irpef per progetti in diversi ambiti scientifici. Dal 2013, sono stati finanziati 61 progetti di ricerca. Tra questi c’è “IFerme”, che nasce per migliorare l’efficienza delle fattorie multifunzionali in Congo e nell’Africa subsahariana con strumenti nuovi e semplificati per la progettazione di infrastrutture stradali e di servizi di supporto alla lavorazione e alla conservazione degli alimenti.

All’Università Bocconi, Il Centro Di Ricerca Leap (Laboratory for effective anti-poverty policies) ha un programma per visiting students che collaborano ai progetti di ricerca in vari Paesi in via di sviluppo. Ma non è l’unica iniziativa. L’associazione Students for Humanity, nata nel 2011 da un gruppo di studenti, organizza infatti “Working for Wasa”. Si tratta di una missione di cooperazione internazionale nel villaggio di Wasa, in Tanzania: i volontari si occupano di co-gestire, insieme all’aiuto di un parroco tanzano, una scuola che fornisce un’istruzione di tipo professionale a 70 studenti, in modo da prepararli all’ingresso nel mondo del lavoro o a proseguire gli studi.

Rachele Callegari

Avvenire, 28 luglio 2024