Per la prima volta le competenze in matematica degli studenti italiani raggiungono la media internazionale, ma aumenta il divario di apprendimenti tra maschi e femmine, ora il più alto al mondo. E anche la distanza tra Nord, Centro e Sud è in progressiva espansione. Le buone notizie si mischiano a quelle cattive, nell’indagine Ocse Pisa 2022, i cui risultati sono stati resi noti ieri dall’Invalsi. Il rapporto è stato realizzato su un campione di 690mila studenti, in rappresentanza di circa 29 milioni di quindicenni nel mondo. In Italia il campione era di 10.552 studenti (51% femmine, 49% maschi), rappresentativi di una popolazione di circa 490mila studenti quindicenni su tutto il territorio nazionale. L’ambito principale dello studio è stata la matematica, con lettura e literacy scientifica come ambiti secondari.
Complessivamente, i quindicenni italiani in matematica realizzano 471 punti, sostanzialmente in linea con i 472 della media Ocse. Inoltre, il 70% degli studenti italiani raggiunge il livello base di competenza, superiore alla media Ocse del 69%. Un buon risultato che, comunque, ci separa ancora abbondantemente dal 92% di Singapore e Macao, dall’88% del Giappone e dall’85% di Taipei. Davanti a noi, in Europa, anche Estonia (85%), Svizzera (80%), Polonia (77%), Slovenia (75%) e Austria (74%).
Nonostante il buon piazzamento complessivo, l’Italia della matematica sconta ancora importanti divari territoriali. Se, infatti, mediamente il 70% dei quindicenni raggiunge il livello base di competenza, a Nord Ovest e Nord Est arrivano all’82%, al Centro al 72%, mentre al Sud e Isole si fermano al 57% e al Sud al 54%.
Le noti dolenti non finiscono qui. A preoccupare è la distanza tra gli apprendimenti in matematica dei ragazzi e delle ragazze. Pisa 2022 ha misurato il divario in 21 punti, a vantaggio dei maschi: il dato più alto al mondo. Nessuno tra gli 81 Paesi che hanno partecipato all’indagine (37 appartenenti all’Ocse e 44 Paesi ed economie partner), ha infatti un divario di genere così ampio in matematica. La media Ocse è 9 punti, meno della metà. Dietro di noi ci sono Austria, Cile e Perù, dove la distanza è comunque sotto i 20 punti. E, a dimostrazione che non è (solo) una questione di genere, ci sono Paesi, come la Finlandia (e altri 16), dove le studentesse superano i colleghi maschi proprio in matematica. Che la distanza tra maschi e femmine in matematica non sia una buona notizia per la scuola, ma anche per il Paese, in generale, lo dice la definizione che ne dà l’Ocse.
«La matematica – si legge nell’indagine – è la capacità di ragionare matematicamente e di formulare, utilizzare e interpretare la matematica per risolvere problemi in una varietà di contesti reali. Essa – prosegue la definizione dell’Ocse – comprende concetti, procedure, fatti e strumenti per descrivere, spiegare e prevedere i fenomeni. Aiuta gli individui a prendere decisioni e giudizi fondati e a diventare cittadini del XXI secolo costruttivi, impegnati e riflessivi». Insomma, la competenza in matematica, dice l’Ocse, può fare la differenza tra chi è messo nelle condizioni di partecipare attivamente alla costruzione della società e chi rischia, invece, di restare ai margini. E l’Italia non può certo permettersi di perdere il contributo di una fetta tanto importante di popolazione.
Paolo Ferrario
Avvenire, 6 dicembre 2023
(foto Ansa)