UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Scuola glocal che abbatte i confini

La proposta della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste
8 Maggio 2022

Due settimane fa, in questa stessa rubrica, abbiamo scritto dell’impatto sociale, economico e culturale della Sapienza di Roma, la più grande università italiana. L’attenzione è oggi rivolta, invece, su una delle più piccole, la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. La bellezza e la qualità del sistema universitario italiano risiede infatti anche nella sua varietà in termini dimensionali, tematici, geografici. La SISSA è una delle sei università italiane ad ordinamento speciale. Fu fondata nel 1978 nell’ambito degli interventi legislativi che seguirono il terremoto del Friuli e fu concepita dal suo fondatore, il fisico Paolo Budinich, come un istituto di ricerca avanzata, con un forte carattere internazionale, innovativo e agile dal punto di amministrativo. Ma anche come un centro di formazione, esclusivamente post-laurea, altamente selettivo. La SISSA fu il primo istituto italiano a conferire il titolo di Master e di PhD (Philosophiae Doctor), equiparato nel 1987 al titolo di dottorato di ricerca attivato in Italia in quegli anni.

La SISSA è un ottimo esempio di università che genera impatto e svolge attività di terza missione con un approccio glocal. Da una parte è infatti molto spiccata la sua dimensione internazionale. La sua collocazione a Trieste, città di confine per eccellenza, ponte tra Europa orientale e occidentale, e la sua vicinanza al Centro internazionale di Fisica Teorica 'Abdus Salam' (fondato anch’esso da Budinich nel 1964) garantirono da subito alla SISSA un respiro internazionale che ancora oggi permane. Dalla sua fondazione, la SISSA ha formato oltre 1.500 studenti e studentesse di dottorato, 30% dei quali provenienti dall’estero. Attualmente ospita 344 studenti e studentesse, di cui 291 di PhD, 167 tra ricercatori e assegnisti di ricerca, 71 docenti, 119 membri del personale tecnico-amministrativo. Circa il 10% dello staff permanente, il 50% degli assegnisti e il 33% degli studenti e delle studentesse di PhD provengono da paesi stranieri.

La dimensione globale, ovviamente, caratterizza anche l’attività di ricerca, tutt’oggi strutturata su tre aree – fisica, matematica, neuroscienze – alle quali si affianca il Laboratorio Interdisciplinare per le Scienze Naturali e Umanistiche. Nel periodo 2017-2020 la SISSA si è aggiudicata 23 progetti europei, di cui sette finanziamenti ERC e nove Azioni Marie Sklodowska- Curie, ai quali si sono aggiunti altri 24 progetti internazionali. Nel 2020 sono stati pubblicati circa 550 articoli. Ma tutto ciò non è incompatibile, anzi, con la dimensione locale. La SISSA ha infatti ampliato le iniziative dedicate ai rapporti con il territorio, organizzando e collaborando a numerosi eventi, come il Festival della Ricerca Scientifica 'Trieste Next'.

Nel 2012 ha dato il via a 'SISSA for Schools', un programma di visite guidate per le scuole, che ha permesso a più di mille studenti e studentesse di tutte le età di interfacciarsi con ricercatrici e ricercatori. Le stesse attività di ricerca dalle quali emergono risultati che vengono diffusi su scala globale vengono anche utilizzati per collaborazioni con imprese che operano a livello locale, come Wartsila, Fincantieri ed Electrolux. Le sfide e gli obiettivi della SISSA sono ben rappresentati dal suo logo, abbozzato dallo stesso Budinich: il vascello di Ulisse accompagnato dalle parole del XXVI Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri 'Ma per seguire virtute e canoscenza'. La fame di conoscenza, il desiderio di andare oltre i confini del sapere, l’urgenza di dirigersi verso l’ignoto sono infatti i valori che hanno ispirato la nascita della Scuola. Paolo Budinich era un fisico, ma anche un marinaio, desideroso di spingersi alla ricerca di nuovi orizzonti, collaborando con chi sta sulla terraferma.

Andrea Piccaluga

Avvenire, 4 maggio 2022